AgenPress – Diciotto corpi carbonizzati di persone, tra questi due bambini, secondo la stampa greca migranti, sono stati ritrovati nella foresta di Dadia, nel nord-est della Grecia, nella regione della Tracia vicino al confine con la Turchia, dove si sono propagate ieri le fiamme di un incendio scoppiato quattro giorni fa nei pressi della città portuale di Alexandroupolis.
Il portavoce dei vigili del fuoco Yiannis Artopios ha detto che si sta indagando sulla possibilità che le vittime siano entrate illegalmente in Grecia, dato che non ci sono state segnalazioni di residenti scomparsi.
Rapporti non confermati dicono che i corpi sono stati scoperti in due gruppi e si teme che il numero delle vittime possa aumentare. I vigili del fuoco hanno fatto sapere che le indagini continuano in tutta la zona dove si è propagato l’incendio.
La regione di Evros è diventata una delle rotte più popolari per i migranti siriani e asiatici che attraversano il fiume Evros dalla Turchia verso l’Unione europea. La foresta di Dadia è nota anche per essere una rotta privilegiata dai migranti.
Il gruppo di sostegno ai migranti Alarm Phone ha affermato di essere stato in contatto con altri migranti che avevano bisogno di essere salvati dagli incendi. Un gruppo di nove persone ha già attraversato il confine mentre altre 250 persone sono rimaste bloccate su due piccole isole nel fiume Evros.
Negli ultimi tre giorni, secondo l’unità Meteo dell’Osservatorio nazionale di Atene, nella sola regione di Evros sono bruciati 380.000 acri di terra.
Durante la notte è stato detto ai residenti di otto villaggi vicini di lasciare le loro case e di mettersi al sicuro in città. Martedì più tardi si è potuto vedere un flusso di auto dirigersi lì mentre la vegetazione lungo la costa bruciava.