AgenPress. “Quella che stiamo vivendo può essere considerata una vera e propria estate drammatica per i morti annegati nei laghi e fiumi italiani. Le stime parlano di circa 400 morti l’anno in Italia per annegamento e di 5100 decessi in tutta l’Unione Europea (dato 2017).
Le cause di queste morti sarebbero riconducibili a diversi fattori: acque fredde, improvvisi sbalzi di temperatura, fondali profondi, la minor densità delle acque dolci rispetto all’acqua marina, correnti lacustri che formano onde, gorghi e mulinelli. Il maggior numero di decessi si registra purtroppo tra i bambini.
Vista la natura prettamente turistica dei laghi italiani, sono numerosi i decessi tra i turisti di origine straniera, forse meno consapevoli delle insidie presentate dai bacini lacustri.
Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea, chiedendo di avere dati più aggiornati e completi sulle morti per annegamento in Unione Europea e per chiedere quali sono le misure che Stati Membri e autonomie locali dovrebbero adottare per incrementare la sicurezza e la consapevolezza dei frequentatori di laghi e fiumi con l’obiettivo di diminuire sempre di più le morti da annegamento.
Purtroppo anche il nostro Lago di Garda è stato triste teatro diversi decessi per annegamento, l’ultimo appena una settimana fa. Da qui la necessità di un impegno a tutti i livelli istituzionali per incrementare la sicurezza e la consapevolezza di chi frequenta i nostri bacini.”
Così in una nota stampa Stefania Zambelli, europarlamentare della Lega e del Gruppo ID, firmataria di un’interrogazione in merito.