AgenPress – “Nel loro insieme le misure intraprese dal Governo in materia migratoria stanno colmando un deficit di pianificazione che si è protratto negli anni e stanno permettendo di adeguare rapidamente il sistema di accoglienza alle esigenze della eccezionale pressione migratoria”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del Question Time al Senato.
L’Esecutivo ha “completamente riorganizzato la gestione dell’hotspot di Lampedusa e di altri hotspot in Sicilia e Calabria per assicurare la continuità e la rapidità dei massicci trasferimenti dei migranti giunti via mare alleggerendo la pressione soprattutto su Lampedusa ove , per garantire i migliori servizi di accoglienza, la gestione dell’hotspot è stata affidata alla Croce Rossa Italiana”.
“Contemporaneamente, in pochi mesi – ha detto – abbiamo aumentato del 10 per cento i posti in accoglienza ed implementato la rete degli hotspot in Sicilia e in Calabria con oltre 3.000 nuovi posti, così da attenuare l’impatto dei massicci afflussi sul restante territorio nazionale. Attualmente il sistema di accoglienza nazionale ospita oltre 136.000 persone, di cui circa 35.000 nella rete SAI, oltre 95.000 nei Cas per adulti, quasi 1.400 nei Cas per minori e circa 4.800 nei Centri di prima accoglienza”.
Piantedosi ha spiegato inoltre che “il 70% degli immigrati rimpatriati è transitato per un Cpr e il 50% degli stranieri ospitati nei Centri vengono rimpatriati”.
“Stiamo lavorando per incrementare accordi internazionali con i Paesi di origine dei migranti per il rimpatrio. Con l’entrata in vigore del decreto Cutro sono stati 100 i trafficanti arrestati, 368 le imbarcazioni sequestrate e 10 gli arresti della Gdf per l’accusa di pirateria”.
Piantedosi ha ribadito che “l’obiettivo è aprire almeno un centro in ogni regione e “a tal fine, il recente decreto legge n.124 prevede un piano straordinario per l’individuazione delle aree interessate alla realizzazione di un numero idoneo di strutture, anche attraverso la valorizzazione di immobili già esistenti”. L’inserimento dei Cpr in tale piano “consentirà – ha aggiunto – di avvalerci delle procedure speditive e in deroga già previste per le opere destinate alla difesa nazionale. A questo scopo sono stanziati 20 milioni di euro lo ricordava lei per l’anno in corso, ma il piano potrà essere aggiornato periodicamente, anche sotto il profilo delle risorse necessarie”.