Migranti, Zanni (Lega), solo Salvini è riuscito a difendere confini. Serve fermare le partenze

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AgenPress. “Abbiamo commemorato l’anniversario della tragedia di Lampedusa, ricordando quelle persone che hanno perso la vita in quel terribile naufragio. Ma oggi la domanda che i cittadini si pongono è: cosa si è fatto in questi 10 anni per arginare questo fenomeno? La risposta è sotto gli occhi di tutti: non si è fatto nulla. Solo una persona è riuscita ad arginare sbarchi e morti nel Mediterraneo, avendo peraltro tutti contro, istituzioni nazionali e sovranazionali, Ong, addirittura la magistratura.

Questa persona è Matteo Salvini, nel suo ruolo di ministro dell’Interno. A dirlo sono i numeri dell’Agenzia Onu per i Rifugiati. Nel 2015 in Italia oltre 150mila arrivi e quasi 3mila tra morti e dispersi; nel 2016 oltre 180mila arrivi e più di 4500 morti; nel 2017, 120mila arrivi e quasi 3mila morti. Tutti sotto i Governi della sinistra. Cosa succede nel 2018? Un rappresentante delle Istituzioni eletto dal popolo stabilisce un principio che dovrebbe essere naturale: in Italia e in Europa si entra solo legalmente.

Immediatamente nel 2018 gli sbarchi scendono a 23mila, i morti a 1300, e nel 2019 si dimezzano ancora sbarchi e morti, arrivando al punto più basso, il massimo della protezione delle frontiere esterne dell’Europa. Finita l’esperienza di quel Governo, i numeri sono tornati rapidamente a esplodere. La domanda da porsi è: chi in Europa negli ultimi 10 anni ha contributo maggiormente nell’evitare tragedie e morti innocenti? I numeri parlano chiaro. Il concetto è semplice: si deve partire dal blocco delle partenze e dal blocco delle morti. Se c’è una volontà politica, questo si può fare”.

Così Marco Zanni, europarlamentare della Lega, presidente del gruppo Identità e Democrazia, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.

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