“Se i Paesi occidentali ed europei non avessero adottato una politica con due pesi e due misure rispetto alla Palestina e avessero fermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in precedenza, oggi i palestinesi non affronterebbero questa situazione”.
Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian durante un colloquio telefonico con l’Alto Rappresentante della Politica Estera dell’Unione europea (Ue) Josep Borrell.
“Questi attacchi sono stati una reazione naturale e legittima rispetto alle mosse radicali e criminali di Israele e Netanyahu”, ha aggiunto Amirabdollahian, criticando “l’indifferenza dell’Occidente riguardo alle sistematiche atrocità di Israele”. Borrell ha risposto al ministro della Repubblica islamica affermando che l’Ue ha criticato il comportamento di Netanyahu in passato ma “oggi dovremmo pensare a come stabilire la pace”.
“In una telefonata con Hossein Amir-Abdollahian ieri sera, ho ribadito la mia più ferma condanna dei brutali attacchi di Hamas contro Israele e ho deplorato profondamente la perdita di vite umane. Nulla può giustificare tali spregevoli atti di terrore e nulla può giustificare il loro sostegno”, ha scritto Borrell.
L’Ue ha invitato Israele e l’Autorità nazionale palestinese al Consiglio Affari Esteri straordinario convocato nel pomeriggio. “Ho invitato il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen a partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri che convocherò questo pomeriggio. Ho invitato anche il Ministro degli Esteri Malki a prendere la parola e a presentare il punto di vista dell’Autorità palestinese”, ha annunciato Borrell.
“La priorità è ora quella di fermare l’aggressione, cessare immediatamente la violenza e ridurre la tensione. È di estrema importanza garantire la protezione dei civili e il rilascio di tutti gli ostaggi”.
“L’entità dell’aggressione ha colto tutti di sorpresa, anche se siamo sempre stati consapevoli e abbiamo fatto sentire la nostra voce sul fatto che andare avanti senza pace o senza un orizzonte politico non era sostenibile. L’unica soluzione è quella dei ‘due Stati’, noi non ne conosciamo un’altra”.