AgenPress – Il portavoce dell’ala militare di Hamas, Brigate al Qassam, Abu Obeida ha detto su Telegram che durante gli attacchi israeliani alla Striscia sono stati uccisi circa 50 ostaggi a Gaza.
Kfir Bibas è il più giovane ostaggio nelle mani di Hamas, rapito con il fratellino Ariel, che di anni ne ha solo 4, sequestrati insieme alla mamma Shiri e al papà Yarden dal kibbutz di Nir Oz, la speranza che la famigliola sia tenuta insieme nella prigionia è probabilmente l’unica consolazione. Il governo israeliano ha diffuso le foto con i volti e le storie di 28 bambini e ragazzi fino ai 17 anni,
Aviv Asher, due anni e mezzo e un cerchietto di petali rosa, e Raz, 4 anni e mezzo, sono state portate via a bordo di un pickup con la madre Doron.
Papà Yoni le ha riconosciute in uno dei video di Hamas e ha capito che erano a Gaza solo con la geolocalizzazione del telefono della moglie. Anche i fratellini Uria, 4 anni e mezzo, Yuval di 8 e Ofri di 10 sono stati rapiti con mamma Hagar: il papà Avichai Brodtz non si dà pace. Poi ancora c’è la foto di Ella Eliakim, 8 anni e un vestitino da principessa, con la sorella Dafna, di 15. Il padre Noam è stato brutalmente ucciso dai miliziani che hanno filmato la sua esecuzione per la loro sadica propaganda.
Tal, 9 anni, Gal di 11, e la sorella Agam Goldstein – che fissa l’obiettivo con un filo di trucco e uno sguardo di sfida tipico dei suoi 17 anni – sono spariti dal kibbutz di Kfar Aza, uno dei più martoriati dalla ferocia di Hamas.
C’è Sahar Kalderon, di 16 anni, con il fratellino Erez che proprio oggi ne compie 12. “Mamma, ti prego, vieni a salvarmi! Mamma, vieni, ti prego!”. Da 19 giorni Hadas Kalderon sente dentro di sé le grida di aiuto di suo figlio Erez, tenuto in ostaggio da Hamas “in un tunnel a 40 metri di profondità, senza poter vedere il sole, senza poter respirare aria fresca. Pensate a tutti quei bambini e neonati in quelle condizioni”.
“Stava aspettando il suo compleanno da settimane. Due mesi fa mi aveva già detto cosa voleva come regalo, una mountain bike. Quando tornerà – promette Hadas, quasi a voler fare un patto col destino – gli regalerò qualunque cosa chiederà: una bicicletta elettrica, un computer per i videogame, tutto quello che vuole. Erez è il mio re”. I due fratelli sono stati sequestrati quella mattina dal kibbutz di Nir Oz, dove “un quarto della popolazione non esiste più: sono stati uccisi, rapiti o sono sfollati come me”, dice ancora Hadas. “Erez è stato preso dal suo letto, in pigiama, a piedi nudi.
Poi ci sono Yahel Shoham, tre anni e la sorella Naveh, 8 anni. Ehitan Yahalomi, 12 anni, posa orgoglioso con il suo gatto sulle spalle. La mamma e le sorelle sono riuscite a scappare, il papà è stato ferito e non ancora ritrovato.
Infine c’è Ruth Peretz, 14 anni, immortalata sulla sedia a rotelle per una distrofia muscolare: era andata con papà Eric al Supernova Festival di Reim, la festa nel deserto finita nel sangue con 270 ragazzi morti. Il padre è stato ucciso sul posto, la malattia non ha impedito a Hamas di rapire anche lei.