Manovra. Bonomi, il 68% dedicata alle famiglie, solo l’8% agli interventi sulle imprese

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AgenPress –  La manovra “lavora sul lato delle famiglie. Il  68% della bozza che noi abbiamo visto è di interventi a favore delle famiglie, solo l’8% è dedicato agli interventi sulle imprese”.

Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “Secondo noi questa è una deficienza, perché” Confindustria auspicava un sostegno alle famiglie ma “la seconda parte che noi chiedevamo era uno stimolo forte di investimenti”, “non generici ma finalizzati. Dobbiamo agganciare le transizioni, sono ineludibili”. Servono investimenti “finalizzati alle transizioni green e digitali”.

“Le imprese non hanno avuto niente dalla legge di bilancio” e scontano “costi dell’energia e contrazione del commercio internazionale. Questa cosa non può non essere tenuta in conto nei rinnovi contrattuali: se l’idea è quella di partire da piattaforme sindacali di aumenti di 400 euro, a fronte di zero scambio sulla produttività, è impensabile che li possano vedere”. Le imprese sono chiamate a forti investimenti, peserà nel rinnovo dei contratti: “Se ci saranno stimoli negli investimenti ci sarà la possibilità, sennò col sindacato dovremmo trovare una piattaforma comune”.

Bonomi si sofferma sulle “proiezioni di cosa succede tra il mantenimento del taglio del contributo del cuneo più il taglio dell’aliquota Irpef, vuol dire che chi percepisce un reddito di 35.000 euro avrà un aumento netto di 1.400 l’anno. E’ una mensilità in più. Non è strutturale come noi auspichiamo ma è qualcosa in più. Alle imprese non è venuto niente. Le imprese non hanno avuto niente dalla legge di bilancio”.

E le imprese devono “fare degli investimenti importanti per le transizioni, lo dicono i numeri. Per la transizione ecologica servono 3500 miliardi di investimenti in Europa, 650 sono quelli stimati per l’Italia. Il piano nazionale di ripresa e resilienza, che noi consideriamo essere un piano molto importante, a seconda di come vengono classificati ne mette tra i 65 e 70. Vuol dire che 580 miliardi di investimenti li devono fare famiglie e imprese. I numeri non si tengono”.

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