AgenPress – Il valico di Rafah è stato aperto per consentire a un numero limitato di palestinesi feriti di uscire da Gaza verso l’Egitto – i primi a poter uscire dall’enclave assediata da quando è iniziato il conflitto Israele-Hamas il 7 ottobre. Lo ha detto il portavoce del ministero della Sanità egiziano alla CNN.
Per più di tre settimane, il valico di Rafah è rimasto quasi completamente chiuso, con l’arrivo di alcuni aiuti umanitari ma a nessun civile è stato permesso di uscire. La scorsa settimana a due ostaggi israeliani è stato permesso di uscire in Egitto, ma più di 2 milioni di palestinesi sono rimasti bloccati all’interno della Striscia nel mezzo di una crescente crisi umanitaria.
Centodieci titolari di passaporto straniero hanno lasciato Gaza secondo i funzionari sul lato palestinese del valico di frontiera di Rafah. Non è ancora chiaro se tutti i titolari di passaporto straniero siano entrati in Egitto.
Anche diciassette ambulanze hanno lasciato il lato del confine di Gaza, secondo Rafah Crossing Media, l’ala ufficiale delle comunicazioni del valico di frontiera, anche se non è chiaro quanti pazienti trasportassero le ambulanze.
Inoltre, a Gaza sono arrivati 20 camion carichi di aiuti, ma non è stato specificato quale tipo di aiuti contenessero i camion.
Il notiziario Al-Qahera, affiliato allo stato egiziano, ha riferito che il primo gruppo di persone con doppia cittadinanza è arrivato in Egitto da Gaza dopo aver attraversato il valico di frontiera di Rafah.
Inoltre, secondo le notizie di Al-Qahera, l’ospedale Al-Arish in Egitto ha iniziato a ricevere palestinesi feriti provenienti dalla Striscia di Gaza.
L’accordo per il rilascio degli stranieri da Gaza in Egitto non fa parte di un potenziale accordo per garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, sottolineano molteplici fonti.
Tali colloqui sono ancora in corso e un funzionario statunitense ha affermato che metterà in guardia dal fare qualsiasi confronto tra le due missioni parallele.
Ma la realtà è che gli attori coinvolti in entrambi i negoziati sono gli stessi: Israele, Egitto, Qatar, Hamas e Stati Uniti. Ma come ha sottolineato questo funzionario statunitense, l’accordo annunciato oggi non prevede alcun elemento che possa portare, ad esempio, al rilascio degli ostaggi in un secondo momento.