AgenPress – L’Europa è a un punto di svolta. Dopo il paralizzante shock dei prezzi energetici dello scorso anno causato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Europa si trova ad affrontare il difficile compito di ripristinare la stabilità dei prezzi ora, garantendo al tempo stesso una crescita forte ed ecologica nel medio termine.
Nel 2023 la crescita in Europa nel complesso rallenterà all’1,3% dal 2,7% del 2022, e migliorerà all’1,5% nel 2024. “Dopo aver affrontato con successo le sfide della pandemia e lo shock dei prezzi dell’energia innescato dalla guerra della Russia in Ucraina, l’Europa si trova ad affrontare il difficile compito di ripristinare la stabilità dei prezzi garantendo al tempo stesso una crescita forte sul lungo termine”, sottolinea il Fondo, rimarcando tuttavia come l’inflazione sia “in graduale calo”.
L’attività economica ha iniziato a raffreddarsi e l’inflazione a diminuire a seguito dell’azione di politica monetaria, della graduale eliminazione degli shock dal lato dell’offerta e del calo dei prezzi dell’energia. Una crescita salariale sostenuta potrebbe, tuttavia, ritardare il raggiungimento della stabilità dei prezzi entro il 2025. Se non si riesce a contrastare l’inflazione adesso si rischierà di danneggiare ulteriormente la crescita in un mondo esposto a shock strutturali derivanti dalla frammentazione e dal cambiamento climatico. Questi venti contrari a livello globale si aggiungono ai problemi di produttività e convergenza di lunga data dell’Europa.
Per aumentare il potenziale dell’Europa per una crescita forte e verde, i paesi devono rimuovere gli ostacoli al dinamismo economico e aggiornare le infrastrutture. Ciò rafforzerà le condizioni favorevoli alle imprese e gli investimenti. La cooperazione a livello europeo e con i partner internazionali posizionerà l’Europa come leader nella transizione climatica e sosterrà la stabilità economica in tutto il continente.