AgenPress – “Senatore Renzi, la voglio ringraziare per questo assist, opportunità che da lei francamente non mi aspettavo: parlo volentieri di come già abbiamo cambiato la situazione di questa Nazione rispetto alla condizione nella quale l’abbiamo trovata. Con tutto il rispetto, guardi che non lo dico io: penso che sia sotto gli occhi di tutti come in questi mesi sia cresciuta la fiducia, per esempio, degli investitori e dei mercati nell’economia italiana”.
Così Giorgia Meloni rispondendo a Renzi durante il question time.
“Con tutto il rispetto, penso che la promozione di quattro agenzie di rating che di solito non sono “buone”, per così dire, su queste materie e il fatto che le famiglie comprino molto volentieri i nostri titoli di Stato, che lo spread sia ai minimi da molto tempo e che la Borsa italiana cresca più di quanto crescano tutte le altre borse europee siano dati che dicono qualcosa di più rispetto alle valutazioni – legittime, ovviamente – dell’opposizione.
E guardi che lo abbiamo fatto in piena coerenza, senatore Renzi: le ho sentito dire che avrei detto che bisognava uscire dall’euro; non mi ricordo di aver detto che bisognava uscire dall’euro, mentre mi ricordo di aver detto che l’Italia poteva stare in Europa a testa alta ed è esattamente quello che stiamo facendo e penso che lei se ne renda conto.
Poi non abbiamo la bacchetta magica per fare i miracoli, perché, per esempio, il costo della benzina, come sa, dipende soprattutto dalle scelte che fanno i Paesi che detengono il petrolio: se ci volesse dare una mano con il suo amico Mohammad bin Salman, forse ci aiuterebbe ad abbassare il prezzo della benzina. Dato che ha buoni rapporti, faccia da ponte per aiutare gli italiani.
Dopodiché, anche qui, posso dire che la Commissione europea prevede per l’Italia nel 2023 una crescita superiore alla media europea dello 0,7 per cento. Erano anni e anni che l’Italia non cresceva più della media europea. Penso che anche questo sia importante.
Francamente, mi ha lasciato un po’ stupita che nell’interrogazione abbiate citato il rimbalzo del PIL nel biennio post-Covid come se fosse un parametro di riferimento. Senatore Renzi, lei, che è una persona seria e capace, saprà che l’Italia è cresciuta più di altri nel 2021 e nel 2022 banalmente perché la sua economia era tracollata durante il Covid, nonostante i 180 miliardi di euro spesi in provvedimenti del tipo bonus monopattini, che forse non hanno dato i risultati che ci si aspettava.
Per il 2024 prevediamo un prudente aumento della crescita dell’1,2 per cento, ma chiaramente un rallentamento soprattutto dell’economia tedesca, come sapete, impatta anche sulla nostra, perché sono fortemente interconnesse.
L’inflazione, secondo la Commissione europea, in Italia nel 2023 e nel 2024 sarà inferiore alla media europea.
Voglio dire solo una cosa sul PNNR: anche in questo caso, penso che si debbano fare i conti con il fatto che non c’è alcun ritardo. L’Italia è stata tra i primi in Europa a ottenere fondi. Le uniche difficoltà che abbiamo riscontrato sono relative a obiettivi che avevamo ereditato (penso allo stadio di Firenze: ho ascoltato anche le sue critiche, per la verità un po’ tardive), ma quello che abbiamo fatto è stato cercare di fare in modo che le risorse non andassero disperse per progetti che non erano finanziabili, né realizzabili, perché vogliamo mettere a terra quelle risorse.
Penso che si vedrà anche nelle prossime ore il lavoro molto proficuo che stiamo facendo con la Commissione europea, ma, anche in questo caso, la speranza di certa opposizione che ha tifato contro l’Italia sperando che le rate non venissero pagate purtroppo finora è stata tradita”.