AgenPress. Secondo il Mimit il fatto che oggi il prezzo medio alla pompa della benzina abbia raggiunto il minimo per l’anno in corso sarebbe un risultato a cui avrebbe contribuito anche l’esposizione del prezzo medio.
“Ci spiace disilludere il ministero, ma forse non ricordano che il Tar del Lazio il 10 novembre ha annullato il decreto con l’obbligo di esposizione del prezzo medio, eppure i prezzi, invece di risalire, hanno continuato lo stesso tranquillamente a scendere, mentre in agosto, quando il decreto è entrato in vigore e a maggior ragione i benzinai avrebbero potuto temere di pagare lo scotto di avere prezzi maggiori a quelli medi, i listini sono decollati. La benzina self in autostrada è passata da 1,984 euro al litro del 1° agosto a 2,019 euro del 16 agosto con un rincaro in appena 16 giorni dell’1,8%, mentre il gasolio nello stesso periodo è salito addirittura da 1,854 a 1,928 euro al litro, volando del 4%, +3 euro e 70 cent per un pieno da 50 litri” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il prezzo medio regionale, insomma, non ha influito sull’andamento dei prezzi, che hanno seguito il solito andamento dei mercati internazionali. Il punto vero è che la media non dà le giuste informazioni al consumatore, ossia dove converrebbe rifornirsi, visto che non basta fare il pieno dove il prezzo è appena sotto la media ma bisognerebbe farlo dove il prezzo è più basso. Per questo da anni chiediamo l’app carburanti che potrebbe indicare il distributore meno caro della zona, in un raggio o lungo un percorso definito dall’utente. Ma l’App, nonostante sia prevista nel decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, è sparita dai radar” conclude Dona.