Iran. Impiccata Samira, la sposa bambina che aveva ucciso il marito violento. E’ la 18ma donna messa a morte su 800 impiccagioni

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AgenPress – È stata impiccata all’alba Samira Sabzian, una sposa bambina che si trovava in carcere in Iran da circa dieci anni ed era stata condannata alla pena capitale per avere ucciso suo marito. Lo denuncia la ong, con sede in Norvegia, Iran Human Rights.

È la diciottesima donna messa a morte su un totale di ormai 800 impiccagioni.

“Samira è stata vittima per anni di un apartheid di genere, matrimonio da bambina e violenza domestica, oggi è vittima della macchina omicida di un regime incompetente e corrotto”, ha scritto su X il direttore dell’ong, Mahmood Amiry-Moghaddam. Sabzian si era sposata quando aveva 15 anni e quattro anni dopo, nel 2013, aveva ucciso suo marito. Da allora si trovava in carcere.

Oltre alla ong Iran Human Rights anche Amnesty International aveva lanciato un appello alla comunità internazionale per fare pressione sulle autorità della Repubblica islamica ed impedire l’esecuzione della condanna a morte della donna, che era in programma il 13 dicembre scorso nel carcere di Qarchak, in provincia di Teheran, ma è poi stata spostata ad oggi. Secondo Iran Human Rights, dopo essere stata incarcerata la donna aveva inizialmente rifiutato di incontrare i suoi due figli in prigione, sperando di potere ottenere il perdono dei genitori del marito ucciso. A partire da rapporti di media statali iraniani citati da alcune ong, nel 2016 Samira Sabzian aveva confessato di avere ucciso il marito che era stata costretta a sposare quando era quindicenne. La scorsa settimana, prima dell’esecuzione in programma, la donna ha potuto incontrare i suoi due figli, di 10 e 17 anni, per la prima volta da quando è stata incarcerata. Secondo il codice penale della Repubblica islamica, coloro che sono accusati di omicidio vengono condannati a morte, a prescindere dalle circostanze in cui il fatto è avvenuto. La famiglia della vittima può scegliere se accettare la pena capitale o chiedere un compenso finanziario. Nel caso di Sabzian, i genitori del marito ucciso avevano chiesto che la pena di morte fosse eseguita. Almeno 17 donne sono state impiccate dopo avere ricevuto condanne a morte quest’anno nella Repubblica islamica.

“Samira Sabzian, come temevamo, è stata messa a morte questa mattina in Iran appena dopo la preghiera dell’alba”, ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “La sposa bambina che otto anni fa aveva ucciso il marito violento è la diciottesima donna messa a morte quest’anno in Iran su un totale di ormai 800 impiccagioni. Le leggi iraniane consentono matrimoni forzati e precoci dall’età di 13 anni per le bambine, non proteggono le donne dalle violenza domestica e poi le ammazzano quando si ribellano”.

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