Neozelanda. La deputata più giovane porta la danza Maori in Parlamento. Un “grido di battaglia” [video]

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AgenPress – Il video di una giovane parlamentare neozelandese è diventato virale mentre pronunciava il suo primo discorso, eseguendo la “Maori haka” o per onorare le sue radici indigene.

Hana-Rawhiti Maipi-Clarke, una 21enne membro della comunità Maori, è entrata nella storia come la più giovane parlamentare in 170 anni. Ha fatto il suo debutto con un intervento che ha lasciato il segno. Nel cuore del governo, questa ventunenne ha eseguito la Haka, la tradizionale danza Maori, come simbolo di forza e impegno verso la sua comunità e le sue radici. “Morirò per te… ma vivrò [anche] per te”.

Hana-Rawhiti Maipi-Clarke  sfiderà l’attuale ministro laburista di lunga data e attuale ministro degli Affari esteri come candidato Te Pāti Māori per Hauraki-Waikato, ha confermato suo padre Potaka Maipi.

Mahuta ha forti legami all’interno dell’elettorato ed è un discendente del movimento Kiingitanga. Ha comodamente ricoperto il posto – precedentemente Te Tai Hauāuru – dal 1996.

La politica, tuttavia, per Maipi-Clarke è una cosa di famiglia.

È la nipote di Taitimu Maipi, il membro di Ngā Tamatoa che ha attaccato la statua del Capitano Hamilton nella sua città omonima con un martello e vernice rossa nel 2018, sfidando la sua eredità coloniale e il ruolo di Hamilton nelle guerre della Nuova Zelanda degli anni ’60 dell’Ottocento.

Hamilton fu ucciso nella battaglia di Gate Pā e non visitò mai la città che porta il suo nome. La statua è stata pagata dalla famiglia Gallagher e installata senza consultazione pubblica.

Maipi è anche la pronipote di una pioniera del movimento linguistico Maori: Hana Te Hemara, che consegnò la petizione sulla lingua Maori sui gradini del Parlamento nel 1972.

Il suo discorso non è stato solo un atto cerimoniale, ma un grido di battaglia per la giustizia, un promemoria delle sue promesse elettorali e un impegno a lottare per i diritti del suo popolo.

La giovane deputata Maori ha espresso, infatti,  nel suo discorso un profondo legame con la sua terra e la sua gente, sottolineando come le politiche attuali stiano influenzando negativamente la comunità Maori. Ha parlato di sanità, ambiente, acqua, terra e lingua, toccando le corde dell’identità e della sopravvivenza culturale. Il suo intervento si è fatto carico di una responsabilità ereditata e al tempo stesso scelta: quella di rappresentare e difendere i diritti e le aspirazioni di un popolo che chiede di essere ascoltato e rispettato.

“Prima di entrare in Parlamento mi è stato consigliato di non prendere nulla sul personale. Ecco, non posso fare a meno di prendere sul personale tutto ciò che è stato detto in quest’aula. In appena un paio di settimane questo governo ha attaccato il mio intero mondo. La sanità, l’ambiente, l’acqua, la terra, le risorse naturali, i quartieri, i nostri diritti di essere in questo Paese. Come posso non prendere nulla sul personale quando sembra che queste politiche siano state fatte contro di me?“.

 

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