Russia. La repressione di Putin contro i transgender. La bandiera Lgbt è simbolo estremista

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPressIl Ministero degli Interni russo ha iniziato a chiamare le persone transgender per interrogarli a San Pietroburgo e nella regione di Arkhangelsk. Lo riferisce l’organizzazione per i diritti umani Spherequeer.

Gli agenti di polizia chiedono alle persone trans di spiegare come hanno ottenuto i certificati medici che confermano il loro cambio di genere.

Secondo Sphere, il Ministero ha inviato un mandato di comparizione a due persone nella regione di Arkhangelsk e ad una persona a San Pietroburgo. Un uomo che è stato chiamato ha detto che durante il “colloquio”, un ufficiale gli ha chiesto dove aveva preso il certificato, quanto costava, chi gli aveva consigliato di ottenerlo e chi faceva parte del comitato di approvazione. 

L’ufficiale gli ha anche chiesto se avesse partecipato a qualche festa LGBTQ+. Quando ha detto che non riusciva a ricordare, gli è stata data un’altra convocazione e gli è stato detto: “Continueremo a chiamarti [finché non lo farai]”.

Successivamente ha inviato il suo certificato alla polizia, dopo di che hanno chiamato e gli hanno chiesto come avesse potuto ottenere il certificato rilasciato in un giorno. Secondo l’uomo, la polizia ha detto che se il certificato risultasse non valido, sarebbe stato costretto alla detransizione.

Katya Dikovskaya, responsabile del programma di assistenza legale presso Sphere, afferma che l’interrogatorio potrebbe far parte di un’indagine della polizia sulle istituzioni che rilasciano questi certificati medici e sulla validità dei certificati.

Nel luglio 2023, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta la transizione di genere. Ora è illegale per le persone transgender in Russia cambiare l’indicatore di genere sui loro documenti ufficiali, sottoporsi a interventi chirurgici per l’affermazione del genere o adottare bambini. Il governo ora può anche annullare i matrimoni se uno dei partner ha cambiato il proprio indicatore di genere.

La polizia russa ha accusato di “esibizione pubblica dei simboli di un’organizzazione estremista” una persona che avrebbe pubblicato sul web l’immagine di una bandiera arcobaleno simbolo dell’orgoglio Lgbt,   Meduza citando il gruppo per la difesa dei diritti umani Perviy Otdel (“Primo Dipartimento”).

Secondo Meduza, si tratta della prima accusa del genere in Russia per chi mostra una bandiera arcobaleno. Il procedimento aperto è di tipo amministrativo. A fine novembre la Corte suprema russa ha accolto la richiesta del ministero della Giustizia di bollare come “estremista” il “movimento pubblico internazionale Lgbt” e vietarne ogni attività.

La sentenza – subito condannata dall’Alto Commissariato Onu per i diritti umani – fa temere un ulteriore inasprimento della repressione da parte del Cremlino e la possibilità di arresti e procedimenti penali nei confronti di chi difende i diritti delle minoranze sessuali, già troppo spesso violati in Russia.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -