Ue. Borrell: la guerra della Russia contro l’Ucraina è la più grande minaccia alla sicurezza europea

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AgenPress – “Oggi i leader si concentreranno sulla questione ucraina. Voglio sottolineare che la guerra della Russia contro l’Ucraina è la più grande minaccia alla sicurezza europea. Sono passati quasi due anni da quando la Russia ha lanciato questa guerra ingiustificata contro l’Ucraina, disposta a distruggere il Paese e a dividerlo”.

Lo ha detto l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell a Bruxelles prima della riunione straordinaria del Consiglio europeo.

“L’Ucraina è andata in pezzi e continua a farlo. Possiamo e dobbiamo fare di più per sostenere l’Ucraina. Ripeto: questa è la più grande minaccia alla sicurezza europea. Se non lo facciamo, pagheremo un prezzo più alto”.

Borrell ha aggiunto che intende informare i leader dell’Unione europea sulla situazione sul campo di battaglia in Ucraina e presentare una proposta per aumentare gli aiuti militari all’Ucraina attraverso la creazione di un fondo di assistenza ucraino all’interno del Fondo europeo per la pace.

“Li esorterò a raggiungere un accordo il prima possibile perché non c’è più tempo. Dobbiamo aumentare il nostro sostegno militare all’Ucraina nel corso del prossimo mese. Lo stiamo facendo con le forniture di munizioni, ma questo non è ancora sufficiente. Bisogna fare di più. Penso che avvertiamo un senso di urgenza mentre ci occupiamo di questo. Spero che avremo il mandato per continuare a presentare ai leader le decisioni necessarie per affrontare questa guerra, sostenendo l’Ucraina per quanto necessario , tutto il tempo necessario, ma farlo con urgenza”.

Alla domanda su come i leader dell’UE possano raggiungere un consenso sugli aiuti all’Ucraina, data l’opposizione dell’Ungheria, Borrell ha osservato che l’Ungheria non sostiene questo piano finanziario, ma non si oppone nemmeno.

“C’è una proposta sul tavolo per creare questo fondo di assistenza per l’Ucraina. Tutti gli Stati membri vi hanno partecipato. L’Ungheria, per esempio, dice che non vuole più partecipare, ma non ostacolerà la decisione. Una cosa è non partecipare, un’altra è opporsi. Per ora nessuno si oppone a questa decisione”.

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