AgenPress. Aveva installato all’interno della propria azienda un vero e proprio impianto di distribuzione di carburanti, con tanto di serbatoio interrato, colonnina e pistola erogatrice.
A scoprirlo sono state le Fiamme Gialle della Tenenza di Silandro che, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio volte a prevenire i traffici illeciti, hanno fermato e controllato un’autobotte adibita al trasporto di prodotti petroliferi. L’analisi dei documenti esibiti dall’autista ha condotto i militari presso un’azienda edile poco distante, indicata come luogo di consegna di un consistente carico di gasolio.
Qui, in un’area adibita a deposito attrezzature e parcheggio automezzi, i finanzieri hanno rinvenuto quello che può, a tutti gli effetti, considerarsi un distributore stradale di carburanti ad uso privato, costituito da un serbatoio interrato della capienza di 5 metri cubi, collegato ad un misuratore volumetrico dotato di erogatore ed altri 4 contenitori di carburante “fuori terra”, contenenti complessivamente circa 8 mila litri di gasolio.
All’esito di un primo sopralluogo, i militari della Guardia di Finanza hanno rilevato l’assenza di dispositivi funzionali a prevenire il rischio di incidenti, quali i cartelli segnaletici per indicare la presenza di prodotti altamente infiammabili e gli estintori, che devono essere collocati nelle immediate vicinanze di impianti del genere.
I successivi riscontri presso l’Ufficio Provinciale Prevenzione Incendi della Provincia di Bolzano e presso l’Ufficio attività produttive del Comune di Silandro hanno evidenziato la totale carenza di autorizzazioni per l’esercizio dell’impianto.
Tale omissione ha consentito al titolare dell’azienda di sottrarsi ai periodici controlli sulla regolarità gestionale, sia dal punto di vista della sicurezza sui luoghi di lavoro sia sotto il profilo fiscale, con particolare riferimento all’utilizzo del gasolio rinvenuto, la cui destinazione i finanzieri stanno ora accertando.
A conclusione delle attività di controllo, i militari hanno proceduto al sequestro dell’intero impianto e degli 8.000 litri di gasolio e denunciato il titolare dell’attività – per il quale vige la presunzione di innocenza fino a pronuncia definitiva – all’Autorità Giudiziaria in relazione alle carenze documentali riscontrate.