AgenPress. “In seguito alla citazione in giudizio, prodotta dall’onorevole Cuffaro contro l’onorevole Gianfranco Rotondi sull’uso del nome della Democrazia Cristiana, si sono riuniti stamane i legali incaricati di preparare la difesa del presidente della DCR con Rotondi.
“Abbiamo avuto costantemente ragione per vent’anni dei tentativi di appropriazione indebita di nome e simbolo della Dc, anche in questa occasione non abbiamo timori: da una parte c’è la storia dell’epilogo e dell’eredità democristiana: sentenze, ordinanze; dall’altra c’è la pretesa surreale di Cuffaro di rappresentare la continuità della Democrazia Cristiana” – afferma l’ex parlamentare Franco De Luca –
“Naturalmente nessun giudizio va sottovalutato, e dunque nella nostra difesa non mancherà la citazione di tutti i testimoni viventi della vicenda, da Rocco Buttiglione allo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella” – conclude De Luca -.
“Nell’ultimo mese abbiamo assistito a una escalation dell’andazzo ormai trentennale di rivendicazione di nome e simbolo della Democrazia Cristiana da parte di presunti soci resilienti e non rassegnati allo scioglimento”.
“Ovviamente ciascun gruppo di indomiti ha costituito una propria associazione di fatto, e ciascuna si professa continuatrice della gloriosa Dc. Come tutti i democristiani, anche i rifondatori si sono fatti in quattro, nel senso che hanno consumato due scissioni per ciascuno, e nelle cronache oggi si contano ben quattro segretari democristiani: Cuffaro, Cirillo, Luciani, e De Simoni, senza contare l’ormai storico Angelo Sandri da Udine, autore di decine di ricorsi tutti finiti in un amen”.
“A tutto ciò ero abituato: utilizzo il nome della Dc con legittima autorizzazione dei rappresentanti legali dello storico partito, e sono uscito vincente da tutti i giudizi intentati per anni dai rifondatori vari” – dichiara l’On. Gianfranco Rotondi -.