AgenPress – “Quelli più divisi oggi sono stati quelli del governo italiano. Si sono divisi su questo voto ma soprattutto quello che abbiamo visto è la totale irrilevanza di questo governo in Europa”, ha commentato Elly Schlein il voto che ha portato alla rielezione di Ursula Von der Leyen.
“Abbiamo visto gli interventi della Lega, ci chiediamo chi rappresenti oggi questo governo in Europa. Gli interventi sguaiati dei leghisti a cui Giorgia Meloni si è accodata con il suo voto? Oppure il plauso del ministro degli esteri Tajani. Io vedo grandi spaccature lì dentro, ma soprattutto vedo la mancanza di una visione del futuro dell’Italia e dell’Europa da parte di questo governo. Giorgia Meloni, e non lo diciamo dal voto di oggi ma come lo sapete lo diciamo da tempo, in Europa si è sempre scelta gli alleati sbagliati e questo sta isolando il nostro paese. Nel voto di oggi ha dimostrato ancora una volta di anteporre gli interessi del suo partito a quelli del paese”.
“Qualsiasi sia la sua appartenenza politica, il Presidente del Consiglio di uno dei Paesi fondatori e terzo Paese dell’UE non può mettere l’Italia ai margini, isolandola e rendendola subalterna alle forze antieuropee. Ancora una volta Giorgia Meloni ha anteposto l’interesse della sua parte politica al bene dell’Italia. Da oggi l’Italia è più debole e più sola. Un danno enorme”, ha scritto su X Piero Fassino.
“La delegazione degli eurodeputati Pd ha deciso di sostenere la candidata alla presidenza della Commissione europea, riconfermando Ursula von der Leyen per un secondo mandato. Il suo discorso in aula questa mattina e le linee guida politiche inviate al Parlamento europeo vanno nella direzione da noi auspicata. Diverse e significative richieste poste come condizione dal Gruppo dei Socialisti e democratici a von der Leyen trovano riscontro nelle sue parole e nel suo programma: grazie al lavoro negoziale portato avanti dal nostro Gruppo politico, von der Leyen non collaborerà con la destra, ma anzi ha aperto il suo campo al Gruppo dei Verdi”, dichiara in una nota la delegazione del Partito democratico al Parlamento europeo.
“Giorgia Meloni si schiera con la destra pro Putin e antieuropeista e condanna l’Italia all’irrilevanza e a una lunga camminata nel deserto. Il voto contrario a Von der Leyen è il classico richiamo della foresta. A pagare è il Paese: altro che difesa dell’interesse nazionale”, scrive su X Simona Malpezzi.