AgenPress – Dopo l’annuncio con il quale Emmanuel Macron ha escluso l’opzione di un governo “sulla base del solo programma e dei soli partiti” del NFP in nome della “stabilità istituzionale”, una parte della sinistra è insorta, chiamando alla mobilitazione di piazza e gridando a “un colpo di mano antidemocratico, completamente inaccettabile, sulla base di un’argomentazione che non ha senso”, secondo le parole del numero 2 di LFI, Manuel Bompard. Il quale, davanti alle telecamere di BFM TV, ha confermato che il suo partito non parteciperà “ad un nuovo tentativo di consultazioni”.
Macron ha annunciato un nuovo round di consultazioni da domani. L’opzione di un governo di sinistra è stata esclusa “in nome della stabilità costituzionale”.
La France Insoumise (LFI), partito della sinistra radicale che fa parte del Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha confermato stasera in un comunicato di voler presentare una mozione in Parlamento per la “destituzione” di Macron. LFI presenterà anche una mozione di sfiducia contro qualsiasi proposta di primo ministro diverso da Lucie Castets, la candidata del Fronte popolare. “La gravità del momento esige una risposta decisa della società francese contro l’incredibile abuso di potere autocratico di cui è vittima”.
Jean-Luc Mélenchon, su X, ha accusato Macron di aver “creato una situazione di un’eccezionale gravità”, ed ha anche lui invocato “una risposta popolare e politica rapida e ferma”. Per la leader degli Ecologisti, Marine Tonderlier, “invocare la stabilità quando si è sciolto senza alcuna concertazione il parlamento e quando si rifiuta il risultato di un’elezione per la quale i francesi si sono mobilitati come mai in passato, è di un’irresponsabilità democratica pericolosa”.