AgenPress. Prima in un post su Instagram e poi in un’intervista su La Stampa il regista Gabriele Muccino ha bocciato la legge sul cinema dell’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.
Il regista critica soprattutto la diminuzione dell’aliquota del tax credit (dal 40% al 30%). Per Muccino, l’ex ministro sarebbe responsabile della fine del periodo di prosperità del cinema italiano, che era stato possibile grazie alle agevolazioni fiscali del tax credit.
“Moltissime produzioni si sono fermate, gli investitori sono fuggiti verso altri Paesi europei con politiche più vantaggiose dove questa industria sanno come tutelarla e soprattutto sanno che rappresenta parte importante dell’economia di un intero Paese. Di colpo, in Italia migliaia di lavoratori del settore – macchinisti, elettricisti, sarte, scenografi, sceneggiatori, costumisti, produttori, montatori, direttori della fotografia e tutta la filiera che arriva fino ai trasporti, agli albergatori, ai ristoratori e molto, molto altro – si sono trovati con molto meno lavoro, le Regioni con molti meno soldi nelle casse. Non ci sono stati vantaggi per nessuno. Tutto ciò mentre il cinema italiano e quello internazionale realizzato in Italia veniva per una visione ideologica, insensata e miope, messo letteralmente in ginocchio” – scrive Gabriele Muccino nel suo post -.