AgenPress. Credo che sia stato proprio fuori luogo e oltre “scienza” umana contestare un ministro perché abbia programmato molti mesi prima di diventare ministro un esame universitario.
Fuori di ogni logica e di ogni ragione pur giacobina. Il caso di Alessandro Giuli, ministro della cultura. Per quale “santo” motivo è stato contestato? E per quale laico motivo le sinistre tutte non hanno espresso piena solidarietà a un ministro di essere stato contestato?
Il problema mi pare che sia qui. Soltanto perché è un ministro del Governo Meloni? Questi “collettivi” dimostrano oltretutto di non conoscere il diritto e il dovere. Principi fondamentali della intoccabile Costituzione alla quale molti si rifanno per le impeccabili prerogative e ben istituzionali articolati.
Cosa avrebbe fatto di non democratico il Ministro. Eppure è una persona moderata che più volte ha dato prova di ciò dappertutto. Non bisogna essere di destra? E se fosse stato di sinistra?
Mi sembra così strana oltretutto l’affermazione di Massimo Gramellini che sul “Corsera” ha affermato senza un pizzico di ironia che: “…Una notizia rassicurante per i futuri ministri con un passato di estrema sinistra, che potranno laurearsi in santa pace”.
Ma chi mai ha impedito a un estremista di sinistra di laurearsi o di sostenere esami universitari? È proprio fuori luogo anche questa affermazione provocatoria abbastanza se non notissimo un po’ di ironia e tanto sarcasmo però.
E pensare che si è permesso a ex brigatisti rossi di svolgere qualche lezione in aule universitarie. Insomma non mancano mai di piccare dove c’è odore di destra. Ma qui neppure ciò si può intravedere. Giuli di estrema destra.
La si smetta con questa farsa. La sinistra studiasse un po’ di più e facesse meno ideologia. Però resta indecifrabile il fatto che da sinistra nessuno ha detto parole. Già, per loro tutto è concesso? E no. Non può essere più così.
PIERFRANCO BRUNI