AgenPress. Oggi il Consiglio ha approvato la sua posizione su una proposta di aggiornamento delle norme di diritto penale dell’UE in materia di abuso e sfruttamento sessuale dei minori. Le norme rivedute ampliano la definizione dei reati, garantendo che tutte le forme di abuso e sfruttamento sessuale dei minori, comprese quelle consentite o agevolate da nuovi strumenti online, siano configurate come reati. Introducono inoltre sanzioni più severe e prevedono requisiti più specifici per la prevenzione e l’assistenza alle vittime.
La posizione costituisce la base per avviare colloqui con il Parlamento europeo al fine di raggiungere un accordo sul testo finale della direttiva.
“La protezione dei minori, le persone più vulnerabili nella società, deve essere la nostra priorità. Le nuove norme ci consentono di rafforzare la lotta contro gli abusi sessuali su minori, anche per quanto riguarda la trasmissione in streaming degli abusi o l’uso dell’intelligenza artificiale per generare materiale pedopornografico“ |
Bence Tuzson, ministro ungherese della Giustizia |
Ampliamento della definizione dei reati
Al fine di garantire che tutte le forme di abuso e sfruttamento sessuale dei minori siano configurate come reati, gli Stati membri hanno convenuto di aggiornare la definizione di tali reati. In base alle nuove norme, gli Stati membri sono tenuti a configurare come reato, indagare e perseguire l’abuso sessuale su minori in diretta streaming. Negli ultimi anni sono in aumento i pagamenti in denaro per avere accesso a una diretta streaming di abusi sessuali su minori.
La direttiva aggiornata garantisce inoltre che nella definizione del reato siano incluse immagini realistiche di materiale pedopornografico. Ciò consentirà di rispondere meglio alla crescente comparsa di materiale pedopornografico “deep fake” o generato dall’intelligenza artificiale (IA).
Inoltre, il Consiglio ha introdotto un reato che consiste nel fornire istruzioni per la commissione di abuso sessuale su minore, sfruttamento sessuale o adescamento di minori per scopi sessuali. È punibile una persona che, ad esempio, distribuisce e produce un manuale — sia esso un opuscolo, un libro o una guida online — che aiuta altri ad abusare sessualmente di un minore.
Sanzioni più severe
Le sanzioni per molti dei reati sono state inasprite. Ad esempio, se si abusa della situazione di particolare vulnerabilità del minore, dovuta soprattutto a disabilità, per interagire sessualmente con un minore, l’autore del reato sarà punito con una pena detentiva massima di almeno diaci anni (invece di otto anni al momento). La pena detentiva massima sale ad almeno cinque anni (invece degli attuali tre anni) quando il minore ha raggiunto l’età del consenso sessuale.
Gli Stati membri possono prevedere sanzioni ancora più severe nella loro legislazione nazionale.
Consenso
Come nel caso dell’attuale legislazione, la definizione dell’età del consenso sessuale, vale a dire l’età al di sotto della quale è vietato compiere atti sessuali con un minore, rimane di competenza nazionale.
Tuttavia, le norme modificate stabiliscono più chiaramente che il fatto di compiere atti sessuali con minori che hanno raggiunto l’età del consenso sessuale dovrebbe essere punibile se il minore non dà il proprio consenso. La direttiva stabilisce che il consenso deve essere espresso volontariamente, quale manifestazione di una volontà liberamente formata, e che può essere revocato in qualsiasi momento. Stabilisce inoltre che il consenso non può essere considerato sussistente nei casi in cui il minore non sia in grado di esprimere una libera volontà.
Rafforzamento dell’azione penale e sostegno alle vittime
Al fine di garantire che le vittime possano effettivamente chiedere giustizia, il Consiglio ha introdotto un nuovo paragrafo sui termini di prescrizione, in cui si garantisce che i reati possono essere oggetto di indagine e perseguiti per un congruo periodo di tempo dopo che la vittima ha raggiunto la maggiore età. Tale periodo va da almeno 10 anni per i reati puniti con una pena detentiva massima di almeno cinque anni, ad almeno 20 anni per i reati puniti con una pena detentiva massima di almeno 10 anni.
Le nuove norme contribuiranno inoltre a facilitare la segnalazione di abusi sessuali su minori o di sfruttamento sessuale di minori. Gli Stati membri dovranno garantire che le vittime possano denunciare tali reati attraverso canali (online) accessibili, facili da usare, sicuri e prontamente disponibili. Le informazioni sulle modalità di segnalazione degli abusi sessuali e sugli strumenti a tal fine dovrebbero essere accessibili e concepite a misura di minore e usare un linguaggio consono ai minori.
Sarà inoltre migliorato il sostegno ai minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. In base al testo del Consiglio, alle vittime di tali reati devono essere fornite cure mediche e un sostegno emotivo, psicosociale, psicologico ed educativo consoni all’età, nonché consulenza legale. La nuova direttiva includerà anche norme in materia di sistemazione temporanea per le vittime.
Risarcimento
La posizione del Consiglio comprende nuove norme sul risarcimento delle vittime e di chi è sopravvissuto ad abusi sessuali sui minori. Secondo la posizione del Consiglio, gli Stati membri devono garantire che le vittime abbiano il diritto di chiedere all’autore del reato il risarcimento del danno subito a causa dei reati definiti nella direttiva dell’UE.
Raccolta di dati e ricerca
Al fine di monitorare e valutare il fenomeno dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, la raccolta di dati è essenziale. Le nuove norme impongono pertanto agli Stati membri di disporre di un sistema per la raccolta, l’elaborazione, la produzione e la diffusione di statistiche sui reati.
Le statistiche che gli Stati membri dovranno compilare comprendono il numero annuo di reati denunciati e di condanne di reati come pure il numero annuo di persone perseguite e condannate per i reati in questione.
Prossime tappe
Sulla base dell’orientamento generale concordato oggi, il Consiglio sarà in grado di avviare negoziati con il Parlamento europeo. Il Parlamento non ha ancora adottato la sua posizione.
Dopo l’adozione del testo definitivo, i governi nazionali dovranno adeguare i rispettivi codici di diritto penale per allinearli alla direttiva riveduta dell’UE.
Informazioni generali
Le attuali norme dell’UE in materia di abuso e sfruttamento sessuale dei minori sono state concordate nel 2011. Da uno studio dell’UE è emerso che la maggiore presenza online dei minori e gli sviluppi tecnologici pongono sfide per le attività di contrasto e creano nuove possibilità di abuso. La revisione che è attualmente all’esame dei legislatori dell’UE è intesa a tenere conto di tali sviluppi.
L’attuale aggiornamento delle norme di diritto penale è complementare a una proposta che stabilisce l’obbligo per le imprese di internet di rilevare, segnalare e rimuovere il materiale pedopornografico nei loro servizi. I negoziati sulla proposta sono in corso.