AgenPress – “Affittare la rete da Musk, dandogli un ulteriore potere rispetto alle nostre comunicazioni satellitari, pensiamo sia un errore. Intanto Giorgia Meloni ha confermato che ci sono state interlocuzioni. Quindi le trattative ci sono state e non stiamo parlando di questioni minori, stiamo parlando di questioni strategiche per il Paese. Abbiamo capito che non intende completare la nostra rete di fibra ottica. Dietro ci sono strategie industriali e poi anche strategie legate alla difesa. Noi siamo ancora più preoccupati”.
Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in un’intervista a Fanpage.it. riferendosi a quanto detto nella conferenza stampa dalla premier. “Abbiamo avuto la sensazione che parlasse la portavoce di Trump e di Musk, non la presidente del Consiglio della Repubblica italiana”.
“Noi vorremmo sapere se il governo ci crede o no, perché affittare la rete da Musk, dandogli un ulteriore potere rispetto alle nostre comunicazioni satellitari, pensiamo sia un errore”.
“Affittare un servizio a Musk? Lui si ritrova ad essere un monopolista naturale di fatto nel mondo, per l’inerzia, l’incapacità e la sciatteria dei principali governi occidentali. Ma se questo è avvenuto, non significa che debba continuare ad avvenire, anzi a maggior ragione bisogna organizzarsi soprattutto in sede europea”.
“Quello che ci interessa capire è se questo contratto da 1 miliardo e mezzo insisteva su un percorso che è ancora sotto gli occhi di tutti. Noi abbiamo il ‘piano Italia a 1 Giga’ dentro il Pnrr e chiediamo al Governo se vuole completarlo o no, devono darci una risposta su questo. Completarlo, per capirci, significa portare la fibra ottica in tutti i civici, su tutto il territorio nazionale. Ci sono le risorse e c’è il Pnrr, è nostro dovere completarlo”.
“Sono al governo ormai da due anni e mezzo e il tempo degli alibi è finito. Vogliamo capire come stanno avvenendo queste interlocuzioni, a che livello stanno avvenendo, se incidono sul Pnrr da un lato, parliamo degli aspetti civili, e se incidono anche sui rapporti connessi alla difesa e alla sicurezza nazionale. Poi c’è tutto il tema della nostra responsabilità di Paese fondatore dell’Unione europea, che deve invece puntare su una infrastrutturazione pubblica, che è mista pubblico-privata ma essenzialmente pubblica, europea, e mi riferisco a Iris2, a Copernico, ai progetti Galileo”.
“Le alternative si hanno se si accelerano i progetti esistenti. È chiaro che se si ritardano quelli, le alternative non ci sono. Bisogna crederci, ecco perché vogliamo un’Italia europea ed europeista. Se invece l’Italia diventa antieuropea e i partner naturali dell’Italia diventano i nazionalisti e i sovranisti che vogliono di fatto il ridimensionamento dell’Europa, è chiaro che i progetti europei non vanno avanti”.