AgenPress – “Negli ultimi giorni ho sentito ricostruzioni infondate ma mi rendo conto che anche il mio silenzio possa averle alimentate. Non c’è alcun braccio di ferro, preoccupazione o imbarazzo che mi porterebbe a saltare addirittura le sedute del consiglio dei ministri”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni prima di salire a bordo del Vespucci a Gedda.
“Penso che la incontrerò, non ho avuto l’occasione perché ho avuto giornate pienissime. Non era una mia priorità rispetto alle cose di cui mi sto occupando”.
“C’è una riflessione che deve tenere conto del quadro generale in un clima assolutamente sereno. Non credo che un rinvio a giudizio sia per esso stesso motivo di dimissione. Penso anche che il ministro Santanchè stia lavorando ottimamente. La valutazione che semmai va fatta è quanto questo possa impattare sul suo lavoro di ministro. E questo è quello su cui in questo momento non ho le idee chiare”.
Su Almasri che “è stato liberato su disposizione della Corte d’appello di Roma non del governo”, Meloni ha detto che “quello che il governo fa è espellerlo dal territorio nazionale. Sul tema dell’aereo segnalo che in tutti i casi di detenuti da rimpatriare ritenuti pericolosi non si usano voli di linea anche per la sicurezza dei passeggeri. E’ una prassi consolidata e non inventata da questo governo. La Corte dei chiarimenti, manderemo dei chiarimenti come li chiederemo a nostra volta. La Corte deve chiarire perché ci ha messo mesi a spiccare questo mandato di arresto quando Almasri aveva attraversato almeno tre Paesi europei. Chiederò dei chiarimenti alla Corte internazionale e spero che almeno su questo tutte le forze politiche vogliano darci una mano”.
Il premier parla anche dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario ha aggiunto che “le proteste sono sempre legittime ma mi rammarica questo atteggiamento dell’Anm per cui ogni riforma sul tema giustizia diventa un’Apocalisse, una fine del mondo che bisogna sempre criticare senza se e senza ma”.
“Credo non giovi neanche ai magistrati stessi perché quando ci si siede ad un tavolo un punto d’incontro si trova sempre – ha sottolineato -. Mi corre ricordare però che l’articolo 49 della Costituzione dice che i cittadini hanno il diritto di associarsi in partiti politici per concorrere in metodo democratico alla determinazione della politica nazionale. Questo significa che i cittadini si organizzano in partiti politici, votano, decidono quali devono essere le scelte della politica. Stiamo facendo qualcosa di perfettamente adeguato alla Costituzione che non dice che la giustizia non si può riformare”.