Una riflessione del Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Prefetto, esperto nella gestione della sicurezza di grandi eventi internazionali, sulla complessità e le sfide legate all’organizzazione della sicurezza in occasione dei funerali di Papa Francesco.
Tagliente, che ha curato la sicurezza di eventi storici come il Giubileo del 2000, i funerali di Giovanni Paolo II e le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, offre uno sguardo lucido e autorevole sul significato e l’impatto di un momento di portata mondiale
AgenPress. “I funerali di Papa Francesco si configurano come uno dei più complessi e critici eventi internazionali mai gestiti sul piano della sicurezza pubblica e delle relazioni diplomatiche. Una prova senza precedenti per l’intero sistema italiano di pubblica sicurezza, messo alla guida di un’operazione imponente per garantire ordine, tutela e accoglienza in un contesto globale profondamente frammentato.
248 delegazioni ufficiali, tra cui 65 Capi di Stato, 20 Capi di Governo, Sovrani regnanti, vertici di organizzazioni internazionali, rappresentanti di confessioni religiose e ambasciatori accreditati, si sono riuniti a Roma per rendere omaggio al Pontefice scomparso. Una presenza straordinaria che ha richiesto una pianificazione minuziosa delle scorte armate al seguito, della sicurezza degli spostamenti, dei dispositivi di accoglienza e della gestione delle tensioni tra delegazioni con relazioni internazionali conflittuali.
Il tutto si è svolto in uno scenario particolarmente complesso: con due guerre attive alle porte dell’Europa e un crescente clima di polarizzazione geopolitica, l’arrivo simultaneo nella Capitale di leader internazionali con posizioni inconciliabili ha richiesto un lavoro di intelligence, coordinamento e diplomazia di rara delicatezza.
A ciò si è aggiunta la concomitanza con le celebrazioni del 25 aprile, data tuttora carica di tensioni sociali, che ha richiesto un doppio presidio delle piazze, sia simboliche che fisiche. Ulteriore elemento di criticità, la traslazione della salma da Piazza San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore, che ha comportato un complesso piano di sicurezza urbana e viabilità.
In un contesto di tale portata, è stato determinante il ruolo delle massime Autorità di pubblica sicurezza . Il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e il Questore di Roma, Roberto Massucci, hanno potuto mettere a frutto una esperienza unica e consolidata nella gestione dei grandi eventi: basti pensare che il Questore Massucci ha diretto, nel corso della sua carriera, tre Giubilei e due funerali papali, contribuendo a fare dell’apparato romano un modello internazionale di gestione delle emergenze e dei protocolli di sicurezza ad alta sensibilità.
Mai come in questa occasione, l’equilibrio tra sicurezza, sobrietà, rispetto religioso e relazioni internazionali ha rappresentato una sfida senza precedenti, che Roma e l’Italia hanno saputo affrontare con rigore, competenza e senso dello Stato.”