AgenPress. Si è conclusa il 9 luglio 2025 la giornata di approfondimento dell’iniziativa “L’Italia che abiteremo by Remind” presso Palazzo Inail a Roma, un incontro che rappresenta un’importante occasione di confronto tra Rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni insieme a Imprenditori, Manager e Professionisti con l’obbiettivo di individuare linee guida e buone pratiche per il benessere e la sicurezza di Famiglie e Imprese; ciò al fine di favorire il processo di trasformazione degli stili di vita nei luoghi, spazi, territori e città in cui le Persone vivono, operano e transitano.
“La biodiversità non è solo un tema ambientale: è salute pubblica, benessere collettivo, innovazione e crescita economica». Così Luigi Fiorentino, Presidente del National Biodiversity Future Center, ha aperto il suo intervento nell’ambito dell’iniziativa.
«Quella di oggi – ha affermato il Presidente del National Biodiversity Future Center – è un’occasione importante per rendere sempre più conosciuta l’azione del Centro Nazionale per la Biodiversità, non solo nel mondo accademico, ma come interlocutore stabile nel dialogo tra istituzioni, cittadini e imprese». Un ruolo strategico, quello del Centro, nato con il PNRR per superare la frammentazione e mettere in rete oltre 1400 ricercatori italiani attivi su biodiversità terrestre, marina, urbana, trasferimento tecnologico e innovazione.
«Non è un semplice luogo fisico», ha precisato Fiorentino, «ma una rete dinamica che connette università, enti di ricerca e istituzioni, grazie anche a strumenti di governance leggeri, in grado di valorizzare le competenze esistenti».
Durante il suo intervento, Fiorentino ha sottolineato il valore anche economico e sociale della biodiversità: «Non l’ho mai considerata una realtà da trattare in modo solo conservativo. La biodiversità è un’occasione per costruire futuro. E grazie ai fondi europei abbiamo potuto lanciare bandi a cascata destinati alle PMI, dove impresa e sostenibilità si incontrano: nel settore farmaceutico, nelle tecnologie di conservazione, nella produzione sostenibile».
Il Centro ha già avviato progetti concreti: «Abbiamo reclutato oltre 800 giovani ricercatori. È stato istituito un dottorato nazionale in biodiversità con sede a Palermo, attivato un corso triennale a Trapani, un master interdisciplinare “One Health” alla Sapienza. L’internazionalizzazione è una priorità: a Shanghai 25 giovani italiani lavorano in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Cinesi, a Osaka siamo stati presenti con uno spazio dedicato, e a Venezia abbiamo raccolto oltre 300 domande da tutto il mondo per una scuola estiva sulla biodiversità».
Altro punto chiave è la comunicazione: «La riforma costituzionale del 2022 ha introdotto la tutela della biodiversità tra i principi fondamentali. Ora quella riforma deve camminare sulle gambe dei cittadini. Serve creare consapevolezza, soprattutto in ambito urbano».
Infine, un richiamo alla collaborazione tra pubblico e privato: «Le risorse ci sono, ma vanno spese bene. Serve un ponte tra ricerca e impresa, tra scienza e impatto sulla vita quotidiana. Questo è il nostro orizzonte».
L’Italia che abiteremo è organizzata e promossa da Remind, associazione delle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione, e i contributi dei protagonisti dell’iniziativa andranno ad arricchire il “Libro bianco su Sicurezza, Sostenibilità, Innovazione e Investimenti” messo a disposizione dei Decisori per le linee strategiche e le politiche industriali per la crescita dello Stato.
Paolo Crisafi Presidente di Remind: “Abitare non significa solo risiedere in uno spazio, ma prenderne parte. È costruire senso nei luoghi, generare relazioni, custodire memoria e futuro. È un gesto culturale, economico e sociale che implica cura, visione e responsabilità.
Significa valorizzare il patrimonio urbano e rurale, trasformare gli spazi in ambienti sani, sicuri, sostenibili, accessibili e connessi ai bisogni delle famiglie, delle imprese e delle comunità. Con l’iniziativa L’Italia che abiteremo, vogliamo contribuire a delineare politiche pubbliche e strategie industriali che, partendo dalle buone pratiche dei settori produttivi, guidino la trasformazione dell’Italia rendendola sempre più capace di offrire benessere e sicurezza a tutti i cittadini.”