AgenPress. Si è svolto presso la Sala Atti Parlamentari – Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” l’incontro “Nel nome della Pace by Remind”, un’iniziativa che ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, manager e professionisti per dar vita a una piattaforma di dialogo e azione condivisa, riportando al centro dell’attenzione un tema troppo spesso trascurato: la pace.
L’appuntamento nasce in un tempo segnato da conflitti e fratture sociali, per ribadire che la pace non è soltanto un ideale, ma una condizione imprescindibile per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei popoli e delle nazioni.
Di forte respiro europeo l’intervento del Vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna che ha ringraziato «il Presidente Paolo Crisafi e l’associazione Remind per l’invito.
Il tema di oggi – ha osservato – ruota attorno a una parola che troppo spesso è maltrattata e ostaggio di antichi rancori, di un disordine globale persistente e di una crescente assuefazione al conflitto, che ne oscurano il valore universale e ne compromettono la funzione più alta: essere fondamento di convivenza, giustizia e progresso». Il Vicepresidente del Parlamento Europeo ha richiamato le sfide più urgenti: «Guerre e conflitti che non sono più regionali ma globali; crisi umanitarie che mettono a dura prova la nostra solidarietà; minacce come terrorismo, discorso d’odio e disinformazione, che alimentano divisioni e paure; e un indebolimento delle istituzioni multilaterali che rende più difficile trovare soluzioni condivise e durature. Ma non c’è altra strada: il dialogo è l’unica via per ritrovare un equilibrio».
Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale della ASL Roma 1, è intervenuto con un keynote speech dedicato a “La Cura come Fondamento di Pace”, sottolineando come “Gli operatori sanitari nella loro opera di accoglienza e di cura sono dei lavoratori e costruttori di pace. Dobbiamo trasmettere questo valore ai nostri ragazzi e l’orgoglio di avere un servizio sanitario pubblico che non solo funziona ma che ogni giorno salva centinaia di vite. Purtroppo troppo spesso ce ne dimentichiamo e ne conserviamo poca memoria, presi da falsi miti e incapacità di costruire relazioni. Porsi in una dimensione di umanità nei confronti di chi soffre è il ponte che possiamo costruire verso l’altro. Nell’ascolto c’è la capacità di comprendere la malattia e il bisogno, e questo davvero è un pilastro di pace.”
Ha concluso i lavori Paolo Crisafi Presidente di Remind: «La pace non è un traguardo astratto, ma una pratica che comincia da ciascuno di noi, ogni giorno. È nelle relazioni quotidiane, nei gesti di rispetto e di ascolto, che si costruisce il terreno su cui possono crescere comunità più giuste e solidali. Solo a partire da questa responsabilità personale possiamo dare forza a processi più ampi, dal dialogo sociale alla cooperazione tra Stati, capaci di prevenire conflitti e favorire lo sviluppo. Praticare la pace significa scegliere la via del confronto anziché dello scontro. È un impegno che chiama istituzioni, imprese e cittadini a condividere uno stesso orizzonte: quello di un futuro in cui la dignità e la sicurezza di ogni persona siano il fondamento del progresso collettivo»
Nel nome della Pace by Remind è dedicato a Mamma Adele, esempio di amore e dedizione, che nel servizio alle Istituzioni ha incarnato la forza gentile della Pace. Il suo ricordo continua a ispirare chi crede in una comunità fondata su rispetto, accoglienza e dialogo.