AgenPress. Si è conclusa nel modo più drammatico la vicenda della scomparsa di Cinzia Pinna, la 33enne originaria di Castelsardo di cui non si avevano più notizie da giorni. L’imprenditore Emanuele Ragnedda, 41 anni, di Arzachena, ha confessato l’omicidio ed è stato posto in stato di fermo. Con lui risulta indagato anche un giovane di Milano di 26 anni, accusato di occultamento di cadavere.
Il corpo della donna è stato rinvenuto nelle campagne tra Arzachena e Palau, all’interno di una tenuta di proprietà di Ragnedda. Secondo le prime ricostruzioni, il cadavere era stato nascosto con l’intento di ostacolare le indagini, ma la pressione degli inquirenti e gli elementi raccolti hanno portato l’imprenditore a crollare e ad ammettere le proprie responsabilità.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Tempio Pausania e condotte dai carabinieri, si erano concentrate fin da subito sull’imprenditore gallurese, con il quale la vittima avrebbe avuto rapporti personali e professionali. La svolta è arrivata dopo ore di interrogatori serrati, culminati con la confessione.
Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire le motivazioni del gesto e di chiarire il ruolo del giovane milanese, che avrebbe aiutato a nascondere il corpo. L’area della tenuta è stata posta sotto sequestro per consentire rilievi tecnici e accertamenti.
La comunità di Castelsardo e quella di Arzachena sono sotto shock. Cinzia Pinna era molto conosciuta e la notizia del tragico epilogo della sua scomparsa ha suscitato sgomento e dolore.
Nelle prossime ore la Procura valuterà le ulteriori misure cautelari e l’eventuale aggravamento delle accuse a carico dei due indagati.
