F-35 norvegesi in Polonia. Pattuglieranno i cieli con equipaggi polacchi e olandesi

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AgenPress. I caccia norvegesi F-35 sono arrivati in Polonia e, insieme ad aerei polacchi e olandesi, pattuglieranno i cieli polacchi per le prossime settimane.

L’arrivo degli F-35 in Polonia è stato annunciato dal Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa Nazionale Kosiniak. I caccia norvegesi atterreranno all’aeroporto di Poznań-Krzesiny, dove si trova la 31ª Base Aerea Tattica, e che alla fine del mese saranno raggiunti da altri F-35.

Gli F-35 della Royal Norwegian Air Force saranno la seconda missione di questo tipo in Polonia quest’anno: la precedente è iniziata a gennaio ed è durata fino all’estate. I piloti norvegesi condurranno i pattugliamenti in stretta collaborazione con gli equipaggi polacchi e olandesi.

Il governo norvegese sottolinea che l’obiettivo della missione è difendere il fianco orientale dell’Alleanza e scoraggiare potenziali minacce. I piloti saranno pronti a intercettare aerei e droni russi in caso di violazioni dello spazio aereo polacco, ma la decisione di utilizzare armi spetta al comando NATO, valutata caso per caso.

“L’Alleanza Nord Atlantica ha avvertito la Russia di non aggravare la situazione. La nostra missione in Polonia, tuttavia, sarà principalmente quella di difendere il territorio NATO dalle minacce aeree. Saremo pronti a intercettare le violazioni dello spazio aereo polacco“, ha assicurato il Vice Ministro della Difesa norvegese.

Il Ministero della Difesa norvegese sottolinea che la maggiore presenza di forze alleate nella regione ha anche uno scopo preventivo. Secondo le autorità di Oslo, la semplice presenza dell’F-35 in Polonia funge da deterrente per Mosca e dovrebbe ridurre il rischio di provocazioni. 

Le missioni di pattugliamento alleate fanno parte di una strategia più ampia per rafforzare la sicurezza dei paesi confinanti con la Russia. Il Comando NATO sottolinea che il numero di forze aeree dislocate sul fianco orientale è aumentato significativamente negli ultimi mesi e che tali missioni sono di natura sia operativa che politica, a dimostrazione dell’unità e della determinazione degli stati membri dell’Alleanza di fronte alle minacce del Cremlino. 

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