AgenPress. Un nuovo, rilevante intervento della Guardia di Finanza di Firenze ha inferto un duro colpo al mercato del falso, a tutela dell’economia legale e del “made in Italy”. L’operazione, frutto di un’articolata attività investigativa e di intelligence economico-finanziaria, ha condotto al sequestro di oltre 3.200 borse riportanti i loghi contraffatti di prestigiose maison internazionali del lusso, confermando l’impegno costante delle Fiamme Gialle nel contrasto ai fenomeni che minano la libera concorrenza e danneggiano il tessuto produttivo nazionale.
L’attività – pianificata e coordinata dal Comando Provinciale di Firenze in attuazione delle direttive del Comando Regionale Toscana – è stata condotta dai militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, nell’ambito di un piano d’azione strutturato e continuo, fondato su analisi di rischio mirate, controlli economico-finanziari e presidio sistematico del territorio.
Le indagini hanno permesso di individuare un punto vendita, gestito da un soggetto di nazionalità straniera e situato alle porte del capoluogo toscano, che commercializzava accessori di moda apparentemente regolari ma in realtà contraffatti. Dopo un’attenta attività di osservazione, i Finanzieri hanno eseguito un accesso ispettivo, rinvenendo 210 borse riportanti marchi di note griffe, risultate poi false. Il titolare dell’esercizio, privo di qualsiasi autorizzazione o documentazione che comprovasse l’origine dei prodotti, ha tentato di giustificare la presenza della merce in vendita, ma l’accurata analisi dei documenti rinvenuti ha consentito ai militari di risalire alla fonte di approvvigionamento: una pelletteria situata nella periferia di Firenze, anch’essa gestita da un cittadino straniero.
L’immediato intervento presso tale laboratorio ha permesso di cogliere il titolare nell’atto di occultare ulteriori articoli. La successiva perquisizione ha portato al rinvenimento e sequestro di altre 3.000 borse, anch’esse recanti i loghi di brand di lusso italiani e internazionali, riprodotti con sofisticate tecniche di falsificazione.
Sia il commerciante al dettaglio sia il fornitore sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria competente per violazione degli articoli 473 e 648 del Codice Penale (contraffazione e ricettazione). Sono tuttora in corso approfondimenti per accertare ulteriori responsabilità e verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti lungo la filiera distributiva. Questo intervento si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto alla contraffazione che la Guardia di Finanza conduce in modo sistematico, a tutela di un comparto – quello della moda e del lusso – che rappresenta un pilastro dell’economia toscana e nazionale.
La contraffazione, infatti, non è solo una violazione di marchi, ma un fenomeno economico e sociale che:
– genera concorrenza sleale a danno delle imprese regolari;
– erode risorse fiscali sottraendo milioni di euro all’Erario;
– favorisce circuiti criminali organizzati e opachi;
– sfrutta manodopera irregolare, alimentando forme di lavoro nero e precarietà sociale.
