Senato. Approvata la riforma della Giustizia sulla separazione delle carriere con 112 voti a favore, 59 contrari e 9 astenuti

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AgenPress. Passa in quarta e ultima lettura la legge che modifica l’ordinamento giudiziario: separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante, due CSM con membri sorteggiati per ridurre l’influenza delle correnti.

La riforma della giustizia è stata approvata nell’aula del Senato con 112 voti a favore, 59 contrari e 9 astenuti.

Ronzulli: “Con la riforma realizzato il sogno di Berlusconi”

“Abbiamo lottato, resistito e insistito con determinazione per oltre trent’anni, ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Oggi separiamo le carriere e uniamo l’Italia nella fiducia verso il sistema giudiziario. Con l’approvazione di questa storica riforma, inizia l’era di una vera imparzialità, la bilancia della giustizia torna ad essere equilibrata, si restituisce credibilità alla magistratura e speranza ai cittadini. Siamo orgogliosi di aver realizzato il sogno di Silvio Berlusconi, che ha creduto fino all’ultimo giorno in questa riforma. Il sogno di un’Italia dove inchieste e processi non siano mai più usati come clave per abbattere per via giudiziaria l’avversario. Ora l’ultima parola spetta al referendum, agli italiani, per dire sì alla libertà, alla certezza del diritto, ad una giustizia davvero giusta” ha commentato la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.

De Cristofaro: “La riforma è solo una vendetta politica”

“Questa riforma è solo una vendetta politica perché voi siete ossessionati dalle toghe rosse, come le chiamate voi. Io pensavo che la vostra principale ossessione fosse solo per la magistratura ordinaria, ma non è così” ha detto Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs e presidente del gruppo Misto al Senato, intervenendo in Aula. “So che tra un po’ ci saranno almeno due manifestazioni qua fuori – ha aggiunto De Cristofaro – ma fra qualche mese voterà il Paese e questa festa che organizzate a piazza Navona o a San Luigi dei Francesi, rimpiangerete di averla fatta perché gli italiani a grandissima maggioranza questa riforma la respingerà”. E ha concluso: “Sono convinto che la vostra vittoria durerà pochi mesi perché la maggioranza degli italiani dirà di noi perché vuole vivere in Italia e non in Ungheria”.

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