AgenPress. L’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente, Jared Kushner, incontreranno oggi a Mosca il presidente russo Vladimir Putin per colloqui volti a trovare un modo per porre fine al conflitto più mortale che infuria in Europa dalla Seconda guerra mondiale.
Trump ha ripetutamente affermato di voler porre fine alla guerra in Ucraina, che la sua amministrazione ha definito un “bagno di sangue” e una “guerra per procura”, ma i suoi sforzi di pace, incluso un vertice con Putin in Alaska ad agosto, non si sono finora concretizzati.
La scorsa settimana è emersa una bozza di 28 punti di proposte di pace statunitensi, trapelata, allarmando i funzionari ucraini ed europei che la consideravano un cedimento alle richieste chiave della Russia sulla NATO, il controllo di Mosca su un quinto dell’Ucraina e le restrizioni alle forze armate ucraine. Le potenze europee hanno quindi presentato la loro controproposta di pace e, nei colloqui di Ginevra, Stati Uniti e Ucraina hanno affermato di aver creato un “quadro di pace aggiornato e migliorato” per porre fine alla guerra. Putin ha affermato che i colloqui finora non riguardano una bozza di accordo, ma una serie di proposte che, ha osservato la scorsa settimana, “potrebbero costituire la base per accordi futuri”.
Putin ha ripetutamente affermato di essere pronto a tenere colloqui per raggiungere la pace, ma ha osservato che se l’Ucraina rifiutasse un accordo, le forze russe avanzerebbero ulteriormente e conquisterebbero altro territorio ucraino.
Le forze russe hanno preso il controllo di oltre il 19% dell’Ucraina, ovvero 115.600 chilometri quadrati, l’1% in più rispetto a due anni fa, e nel 2025 hanno avanzato al ritmo più veloce dal 2022, secondo le mappe filo-ucraine. Lunedì, i comandanti militari russi hanno anche riferito a Putin che le forze russe avevano conquistato le città di Pokrovsk e Vovchansk, sulla linea del fronte ucraina.
Secondo i funzionari statunitensi, oltre 1,2 milioni di uomini sono stati uccisi o feriti nella guerra, mentre né l’Ucraina né la Russia hanno divulgato cifre sulle loro perdite.