AgenPress. Dopo il grande successo delle edizioni precedenti, tra cui quella del 2024 presso l’Università La Sapienza di Roma e quella del 2023 presso l’Università di Cambridge, torna il Convegno Internazionale dedicato al dialogo tra Medicina Occidentale e Medicina Tradizionale Cinese (MTC), giunto alla sua sesta edizione. L’evento, che si terrà presso l’Università di Cambridge il 6 e 7 giugno 2025, rappresenta un punto d’incontro di altissimo profilo tra due grandi tradizioni mediche – quella biomedica occidentale e quella energetico-filosofica orientale – in un contesto scientifico e culturale di respiro internazionale.
Tema dell’edizione 2025:
“Mitocondri, Microbiologia, Microbiota Orale e i Principi della Medicina Tradizionale Cinese”
Tra i temi in discussione: il ruolo dei mitocondri nella regolazione dell’energia cellulare, la microbiologia sistemica e il microbiota orale come indicatori di salute integrata, in dialogo con i principi diagnostici e terapeutici della Medicina Tradizionale Cinese.
Il congresso prevede:
• Relazioni scientifiche internazionali
• Tavole rotonde tra medici, biologi e operatori MTC
• Workshop pratici su diagnosi energetica, mitocondri e microbiota
• Presentazione di progetti di ricerca e casi clinici integrati
Un evento che si conferma come ponte tra scienza e tradizione, con l’obiettivo di sviluppare un linguaggio comune per una salute globale più integrata, interdisciplinare e umana.
Co-Presidenti del Congresso:
• Giada Ying Zhao – direttrice dell’Associazione Nazionale Italiana di Medicina Tradizionale Cinese, vicepresidente del comitato EuropeanCTM Forum, direttrice culturale di ERGA Edizioni e organizzatrice di congressi internazionali.
• Prof. Foad Aodi – medico, giornalista e docente universitario, fondatore di AMSI, Uniti per Unire, UMEM e direttore AISC News.
• Dott. Lucio Sotte – autore di oltre 60 libri sulla MTC e docente da oltre 40 anni in Italia.
• Sun Wei (孙伟) – presidente del Cambridge Chinese Community Centre e promotore culturale.
Il Prof. Foad Aodi, medico e giornalista internazionale, esperto in salute globale, fondatore e presidente di AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia), e del movimento UNITI PER UNIRE, direttore dell’AISC (Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini), nonché membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte consigliere dell’OMCeO di Roma e docente all’Università di Tor Vergata, è stato nominato Co-presidente del Congresso Internazionale insieme alle altre eminenti personalità citate.
Promotore da anni della collaborazione tra professionisti sanitari e dell’integrazione culturale in tutte le discipline della medicina, attraverso i movimenti e le associazioni che ha fondato e presiede, il Prof. Aodi coordina, con passione e competenze, iniziative che uniscono saperi e culture diverse per innovare la salute globale.
L’evento di Cambridge, dal titolo “Il ponte tra la medicina occidentale e la medicina tradizionale cinese”, rappresenta un momento cruciale di dialogo e cooperazione tra due approcci medici, con l’obiettivo di promuovere integrazione e complementarietà nelle cure. Il Congresso riunirà esperti, ricercatori e operatori sanitari da tutto il mondo per un confronto scientifico e culturale di portata internazionale.
Il commento del Prof. Aodi:
“Questa nomina riconosce il lavoro instancabile svolto con AMSI, UNITI PER UNIRE e AISC News, realtà che da anni si impegnano per costruire ponti tra professionisti sanitari di diversa provenienza e formazione. Solo attraverso un approccio interdisciplinare e interculturale la sanità può rispondere efficacemente alle sfide attuali.
Non posso che ringraziare chi ha voluto conferirmi questo incarico, in primo luogo la dott.ssa Giada Zhao, una delle massime esperte mondiali di medicina cinese, divulgatrice scientifica, direttrice e organizzatrice di varie conferenze internazionali ed eventi sulla cultura, filosofia e medicina cinese, con le sue relazioni con l’occidente. Lavorare ancora una volta al suo fianco è un onore.
E aggiunge: «È un successo importante per tutti i professionisti sanitari, non solo per me personalmente, ma anche per l’impegno che portiamo avanti attraverso le associazioni e i movimenti che rappresento. Questo congresso ha un obiettivo ben preciso: come ho già evidenziato in un’intervista ai professori che parteciperanno a Cambridge, e con la dott.ssa Giada Zhao nell’intervista di presentazione su AISC News, vogliamo rafforzare il ponte che unisce la medicina tradizionale cinese con quella occidentale.
Al centro di tutto c’è sempre la medicina e la cura del paziente. Esistono due approcci diversi: quello occidentale e quello cinese. L’obiettivo è valorizzare i punti di forza di entrambi, nell’interesse del paziente, e comprendere anche le differenze nei metodi di trattamento e negli strumenti diagnostici.
Ogni sistema deve imparare dall’altro per completarsi. Nessun metodo, da solo, può curare tutte le patologie articolari, vertebrali, muscolari o tendinee. Ma un approccio integrato può garantire una cura più efficace.
Come docente universitario, fisioterapista e infermiere dell’Università di Tor Vergata, ribadisco l’importanza di una anamnesi accurata e di una diagnosi precisa per individuare il trattamento più adeguato e, quando possibile, evitare interventi chirurgici, salvo in caso di emergenza.
Tutto questo è alla base del mio protocollo e del metodo Aodi, che prevede anche l’utilizzo dell’agopuntura e di metodiche non convenzionali. Mai chiudersi in un’unica visione terapeutica: l’identità medica è apertura, non chiusura, e deve superare la paura e la rigidità. Nessuna patologia può essere affrontata solo con una tecnica. Questo approccio garantisce sia il paziente che il professionista sanitario, contribuendo a ridurre la medicina difensiva. Quando i trattamenti non danno risultati, serve la consapevolezza di rivedere diagnosi e cure. Sono onorato di essere co-presidente di questa conferenza, insieme a colleghi di fama nazionale e internazionale, e sono felice del dialogo con la medicina cinese e con i professionisti cinesi che partecipano attivamente alle attività di AMSI e dell’Unione Medica Euro-Mediterranea.»
Fondamentale in questo percorso è stato il ruolo del canale digitale AISC News, che fa capo all’agenzia internazionale di cui Aodi è direttore, che ha anticipato i temi del congresso con la presentazione ufficiale trasmessa in diretta il 3 giugno, in versione bilingue italiano-inglese. La diretta, condotta dal Prof. Aodi insieme alla co-organizzatrice Giada Zhao, ha raggiunto oltre 30 Paesi, dimostrando come l’informazione internazionale possa abbattere barriere culturali e geografiche.
“La nostra missione – prosegue Aodi – è diffondere conoscenza e creare connessioni umane oltre ogni confine. Questo congresso è la dimostrazione concreta di ciò che si può ottenere unendo competenze e culture diverse per una salute globale migliore.”
Durante il congresso, AISC News seguirà in diretta i lavori, con interviste ai protagonisti e aggiornamenti in doppia lingua, confermandosi media internazionale al servizio della scienza e della collaborazione medica.
“Più di 1.222 eventi e 145 delegazioni: la cooperazione internazionale è la nostra missione”
«Uno degli obiettivi principali di AMSI, Uniti per Unire, UMEM e Co-mai è da sempre quello di costruire ponti solidi di cooperazione e collaborazione internazionale tra i professionisti della salute, della ricerca e della cultura – dichiara il Prof. Aodi –. Dal 2000 ad oggi abbiamo promosso e realizzato oltre 1.222 convegni, congressi e incontri interdisciplinari, coinvolgendo esperti da tutto il mondo, e avviato più di 145 delegazioni internazionali per rafforzare reti professionali e relazioni istituzionali.
Questa intensa attività nasce dalla convinzione che la conoscenza debba circolare, condividersi e moltiplicarsi per portare benefici concreti alla salute globale. Oggi, più che mai, dobbiamo intensificare questo impegno anche attraverso strumenti innovativi, come l’uso corretto e umano della telemedicina, della medicina personalizzata e dell’intelligenza artificiale, strumenti che possono potenziare l’accessibilità alle cure e favorire l’integrazione tra i diversi modelli sanitari.»
Un messaggio universale per la salute del futuro:
Il Congresso di Cambridge si preannuncia come un’occasione unica di crescita e confronto, dove l’unione tra medicina occidentale e tradizionale cinese rappresenta non solo una speranza concreta per il benessere globale, ma anche un modello di cooperazione scientifica e umana.
Il Prof. Aodi, con il suo impegno costante e visione internazionale, conferma che solo attraverso il dialogo tra culture e competenze si può costruire una medicina del futuro più equa, accessibile e integrata.
Una medicina che mette davvero al centro la persona.