Sciopero per Gaza. Co-Mai e Aisc News: “Aderiamo alla protesta nazionale”

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AgenPress. l’Italia vive una mobilitazione straordinaria: sciopero generale, manifestazioni e cortei in oltre 75 città, da Milano a Roma e Napoli, in segno di solidarietà con la popolazione palestinese. Aderiamo  allo sciopero con  l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), l’Unione Medica Euromediterranea (UMEM), la Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) ed il Movimento Internazionale Uniti per Unire, con AISC NEWS INTERNAZIONALE (Agenzia Mondiale Britannica Senza Confini), assume un valore simbolico enorme: un Paese intero che si ferma per dire basta alla guerra e chiedere pace, vita e diritti per tutti.

Le parole del Prof. Foad Aodi: vita, scuola e verità
«Ringraziamo la popolazione italiana e tutti coloro che credono nella solidarietà e nei diritti umani. Oggi diciamo con forza: salviamo i bambini, i professionisti della sanità e i giornalisti che garantiscono la verità. Garantiamo la scuola e la vita per tutti. Mentre nel mondo milioni di studenti entrano in classe, a Gaza i bambini cercano un pezzo di pane e una tenda per dormire. Non ci fermiamo mai nel dire sì alla vita, alla verità e alla solidarietà, e no con decisione a ogni forma di antisemitismo, islamofobia o discriminazione religiosa e razziale».

Corridoi sanitari e stop alle armi
«Da anni – prosegue Aodi – con AMSI, UMEM, Co-mai, AISC News e Uniti per Unire chiediamo no alle guerre, no all’invio di armi, sì ai corridoi sanitari e agli aiuti umanitari. Oggi aderiamo e sosteniamo lo sciopero per la vita, per la verità e per il diritto alla scuola, all’università e al lavoro. Non ci accontentiamo di parole di circostanza: servono fatti concreti, corridoi sicuri, protezione dei civili e investimenti nella salute e nell’istruzione».

Fermiamo il massacro, apriamo la via della pace
Le associazioni ribadiscono che lo sciopero di oggi rappresenta un grido collettivo che unisce cittadini, studenti, professionisti, medici, giornalisti e lavoratori. Un messaggio chiaro alle istituzioni internazionali: fermare il massacro, aprire corridoi sanitari, salvare i civili. La solidarietà italiana deve farsi ponte di pace, non complice di chi alimenta guerre e sofferenze

Lo sguardo di un bambino, il dolore di un popolo

Il Prof. Foad Aodi commenta con profonda commozione l’immagine che in queste ore sta facendo il giro del mondo: un bambino scalzo che cammina tra le macerie, con la sorellina aggrappata al collo. «È un simbolo di amore e di disperazione insieme. – afferma Aodi – Questo bambino, che dovrebbe avere solo il diritto di giocare e studiare, porta invece sulle spalle il peso della guerra e della sopravvivenza. Lo sguardo perso, i piedi nudi, dietro di lui solo macerie: è l’infanzia interrotta di Gaza, costretta a farsi adulta troppo presto. Questa foto rappresenta non solo due fratelli, ma un intero popolo che cerca di proteggere la vita anche dentro l’orrore».

Aodi sottolinea come l’immagine dei 2 bambini arrivi in rete, in queste ore, accanto ai membri della Commissione dei soccorritori per la popolazione in Gaza, Commissione Egiziana, che documentano evacuazioni, fughe disperate e drammi quotidiani e che salvano ogni giorno tanti innocenti. «Il gesto di questo bambino – prosegue – è un urlo silenzioso contro le coscienze del mondo. È la dimostrazione che non si può più parlare solo di numeri o statistiche: qui c’è un’umanità ferita, un popolo che chiede pace, corridoi sanitari, protezione dei civili e dei bambini. Ogni bambino morto o costretto a fuggire è una sconfitta per tutti noi».

Un messaggio al mondo: solidarietà senza confini
AMSI, UMEM, Co-mai, Uniti per Unire e AISC News sottolineano che l’adesione a questa mobilitazione va oltre i confini italiani: rappresenta la voce di una società che sceglie di difendere i valori universali della dignità, della giustizia e della vita. L’appello è rivolto a governi, istituzioni internazionali e opinione pubblica: non voltarsi dall’altra parte, non ridurre la tragedia di Gaza a un conflitto lontano, ma riconoscere che ogni bambino, ogni donna, ogni professionista sanitario ucciso è una sconfitta per l’umanità intera.

I dati della tragedia: la denuncia delle associazioni AMSI-CO-MAI-UMEM-AISC NEWS-UNITI PER UNIRE (22 sett 2025)
Secondo le rilevazioni diffuse da AMSI, UMEM, Co-mai, AISC News e Uniti per Unire, aggiornate al 22 settembre 2025.

  • 65.283 morti e 166.575 feriti dall’inizio del conflitto (7 ottobre 2023)
  • 75 uccisi e 304 feriti solo nelle ultime 24 ore
  • 440 morti per fame e malnutrizione, tra cui 147 bambini
  • oltre 550.000 evacuati da Gaza
  • 152 Paesi hanno già riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina

Numeri che, sottolineano le associazioni, non possono più essere archiviati come statistiche di guerra: sono vite spezzate, famiglie distrutte, intere generazioni cancellate.

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