AgenPress – “Sei milioni di ebrei furono sterminati. Un milione e mezzo di loro, alberelli appena piantati le cui radici si nutrivano di amore per la vita, di canti e preghiere millenarie, sradicati e arsi nel silenzio dell’indifferenza. In loro ricordo e affinché non vi sia mai più un albero sradicato e senza frutti è fissato questo giorno di memoria collettiva italiana, non solo di ascolto della storia tormentata altrui”.
Lo ha detto nel corso delle celebrazioni della Giornata della Memoria al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di alte cariche dello Stato, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Noemi Di Segni.
“Una elaborazione che chiama ciascuno, specialmente voi ragazzi e giovanissimi ad attivarvi, ad ascoltare quegli alberi sopravvissuti che hanno resistito incredibilmente al peggiore uragano, ad alimentare le radici di quanto avete voi piantato con studi ed iniziative, con convivenza e capacità di ragionare con le vostre menti. Con la capacità di non restare indifferenti alle morti di chi ancora oggi è perseguitato ma anche rispetto alle morti per il nulla di ragazzini trascinati in fenomeni imitatori sui social. Scegliete e amate la vita”.
Segni ha parlato anche di fascismo che è “una piantagione di veleno per la società italiana intera di cui ancora non si è compresa l’amarezza e la latenza. Della quale ancora non si ha contezza di verità e pervasività. Della quale ancora non c’è stata sufficiente elaborazione. Della quale ancora non si è udita sufficiente condanna”.
“Conoscere le radici di questo male italiano – ha sottolineato – è necessario per comprendere di cosa si nutrono coloro che oggi ne ripetono motti e ne rivestono i simboli, tatuati come la corteccia di un albero. Delitti e offese all’Italia, non solo ai suoi ebrei di allora e oggi, minacce spesso sottovalutate e archiviate”.