AgenPress – Si tratta per gli arresti domiciliari cautelari in Italia a Ilaria Salis, con l’applicazione eventualmente di misure come il braccialetto elettronico, per scongiurare rischi di fuga. La notizia è stata riportata oggi da Corriere della Sera e Repubblica.
Il ministero della Giustizia sta lavorando a una relazione, da mettere a disposizione della difesa nei giorni prossimi, con la quale l’Italia si impegnerebbe a garantire ‘la massima sicurezza’ – scrive Repubblica – qualora alla donna fossero concessi gli arresti domiciliari in Italia.
“Braccialetto elettronico, vigilanza e impegno a farla partecipare a tutte le udienze del processo previste a Budapest” che, calendario alla mano, non finirebbe prima del 2025. Dopo tre istanze rigettate dal giudice ungherese con la motivazione del pericolo di fuga dell’imputata – spiega il Corriere della Sera – i legali sono in attesa di un supporto da allegare a una nuova domanda di domiciliari cautelari; in modo da poter offrire alla magistratura, direttamente dal governo italiano, garanzie tali da superare le ragioni dei dinieghi precedenti.
Non sarebbe da escludere la possibilità di riportarla in udienza, a Budapest, per ogni udienza. Oppure valutando l’utilizzo degli strumenti elettronici, con videocollegamenti. Su tutte queste questioni tecnico-giuridiche, tuttavia, sono in corso valutazioni attente tra gli avvocati della duifesa e il ministero, che dovrà necessariamente interfacciarsi con le autorità ungheresi competenti. Successivamente, una volta stabilite le varie opzioni, la parola passerebbe alla diplomazia cui, dopo la politica, spetta il compito di dirimere la questione. Il rischio, a questo punto, è che tra la fine del processo e l’espulsione si potrebbe arrivare al 2025.