Avvocato Luca Di Carlo: “I rom Casamonica discriminati dal Governo Italiano”

AgenPress. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”. Queste le parole dell’ avvocato Luca Di Carlo, estremo difensore dei diritti umani, legale di Luciano Casamonica, attore nei film “Tepepa “ anno1968, “La notte dei serpenti” anno 1970, “Indio Black” anno 1970, e nella recente serie fiction “Suburra”.

L’avvocato Di Carlo ha dichiarato che intende denunciare tutte le Istituzioni e tutti quei politici che in Italia hanno cercato, e ancora cercano, di far riemergere la discriminazione etnica. “E’ una perenne storia di riduzione in schiavitù, di deportazione, di internamenti e di genocidio che sfocia nella persistente discriminazione e persecuzione odierna”.

Avvocato Luca Di Carlo

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva già dichiarato che «il veleno del razzismo continua a insinuarsi nella fratture della società e in quelle tra i popoli. Crea barriere e allarga divisioni».

La teoria di razza superiore, o di razza accompagnata «da un aggettivo diverso da umana non deve più avere cittadinanza. Ciò che è accaduto 80 anni fa così diventa «un monito perenne» e segna «un limite di disumanità che mai più dovrà essere varcato».

Il manifesto della razza del 1938, firmato da intellettuali e professori che hanno la responsabilità di aver avallato, «la più grave offesa recata dalla scienza e dalla cultura italiana alla causa dell’umanità» – portò alla «feroce persecuzione degli ebrei, presupposto dell’Olocausto» e allo stesso modo «ci si accanì contro rom e sinti, e anche quelle mostruose discriminazioni sfociarono nello sterminio, il porrajmos degli zingari».

Tutti i paesi europei adottarono la programmazione del genocidio dei rom, insieme a quello degli ebrei, durante il nazismo in Germania. Nel dopoguerra in Svizzera il programma eugenetico Kinder der Landstrasse, appoggiato e finanziato dalle autorità, sottrasse dai 600 ai 2000 bambini Jenisch alle loro famiglie.

L’anti-ziganismo è proseguito anche negli anni 2000, in particolare in Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Romania e Kosovo e Bulgaria.

Nel 1977 una risoluzione dell’ONU (Sottocommissione per la lotta contro le misure discriminatorie e la protezione delle minoranze) definiva gli “zingari” come la minoranza trattata peggio in Europa.

Il Consiglio d’Europa ha più volte espresso allarmata attenzione al caso dei rom e dei sinti, con un susseguirsi di osservazioni critiche ai paesi membri dal 1969, fino ad oggi.
L’organizzazione ha documentato il fallimento dei governi in tutto il continente nell’adempiere ai loro obblighi”.

Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, è stato un forte critico dell’antiziganismo. Nell’agosto del 2008, Hammarberg ha osservato che “la retorica di oggi contro i rom è molto simile a quella usata dai nazisti e dai fascisti prima che le uccisioni di massa avessero avuto inizio negli anni trenta e quaranta.

Molti organismi di tutela dei diritti umani, nonché studiosi ed esponenti del mondo della cultura, hanno denunciato che nei media italiani l’immagine sociale degli “zingari” viene costruita quasi esclusivamente nel racconto di fatti di cronaca, piuttosto che nell’ambito di una discussione sulla tutela di una minoranza etnica riconosciuta dall’ONU – conclude l’avv. Di Carlo -.

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