Carabinieri. Antonio Serpi (SIM): “Chiediamo il possesso di un’arma anche fuori servizio”

AgenPress. A Torino, lunedì 29 novembre, l’eroismo di un carabiniere fuori servizio ha evitato una rapina, ma gli è quasi costato la vita: il Brigadiere Maurizio Sabatino si è infatti accorto che due malviventi stavano tentando di derubare la farmacia comunale di Corso Vercelli, e nonostante lui fosse nelle sue ore libere, quindi in borghese e soprattutto disarmato, è intervenuto ed è riuscito a mettere in fuga i criminali, poi prontamente arrestati dai suoi colleghi.

Ma il costo per questo Carabiniere esemplare è stato altissimo: i due lo hanno infatti ripetutamente accoltellato, rendendo necessario un delicatissimo intervento chirurgico d’emergenza presso l’Ospedale Giovanni Bosco di Torino, che gli ha salvato la vita in extremis, grazie anche alla bravura degli operatori sanitari.

Ma dopo questa ennesima storia, il SIM CC, primo Sindacato dei Carabinieri nato due anni fa, non ha potuto fare a meno di lanciare un appello disperato: il Segretario Generale Nazionale Antonio Serpi ha fatto emettere un comunicato stampa in cui invoca a gran voce l’aiuto delle Istituzioni perché i Carabinieri non debbano più essere costretti a combattere i malviventi a mani nude rischiando la vita se, come spesso capita, assistono a reati mentre sono fuori servizio ed il loro tipico spiccato senso del dovere li costringe ad intervenire, spesso salvando vite e rischiando di perdere la propria. Perché il Carabiniere è questo: mette sempre la sicurezza degli altri ed il bene comune sopra la propria sicurezza personale, senza remore. E quindi i Carabinieri vanno aiutati a tutelarci.

Serpi continua facendo notare che già agli Ufficiali delle Forze Armate è consentito il trasporto di armi tascabili e facili da occultare quando sono fuori servizio, nonostante sia evidente a tutti che i Carabinieri non ne abbiano meno bisogno di loro, forse anzi il contrario. Perché quindi ai Carabinieri no?

Questa regola deve cambiare, e subito, conclude il SIM, prima che tanti altri eroi come Maurizio Sabatino si trovino in ospedale in fin di vita, o magari direttamente nella tomba, per aver fatto il loro dovere e protetto tutti noi. E quindi l’interesse di tutti i cittadini onesti è di sostenere il SIM dei Carabinieri in questa sua fondamentale richiesta.

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