Centro Ankyra: durante la quarantena anche gli uomini vittime di violenza domestica

Agenpress. Durante il periodo del lockdown per la pandemia Covid19, il centro antiviolenza Ankyra ha ricevuto un totale di 49 chiamate di cui 22 su indicazione del 1522. Si tratta di 43 uomini e di 6 donne, 4 delle quali chiedevano aiuto per congiunti o amici e le restanti 2 per loro stesse.

Gli agiti violenti riportati sono nel 72% dei casi di tipo fisico, nel 18% psicologico e nel 10% si tratta di stalking. A violenze fisiche si accompagnano spesso atti persecutori. La violenza assistita è presente nel 32% dei casi, il più delle volte trattasi di minori che assistono agli agiti violenti dei genitori di tipo fisico. Abbiamo registrato un caso di tentato omicidio, un caso di violenza fisica e psicologica su minore e un caso di violenza bidirezionale.

La presente Associazione accoglie e supporta le vittime di violenza domestica e stalking a prescindere dal genere di appartenenza.

Accompagna le vittime di relazioni violente in un percorso di uscita dal disagio che la loro situazione comporta attraverso un progetto condiviso con le stesse, avvalendosi dell’operato di professionisti (medici psichiatri, avvocati, psicologi) e monitorando tutto il percorso attraverso il settore dell’Accoglienza, cui le vittime si rivolgono nella prima fase dei contatti.

La metodologia adottata poggia sulla riservatezza e sul rispetto dei desideri dell’utenza.

Informazioni sul Centro Ankyra

Si costituisce nel 2013 ed opera dal 2014. È il primo Servizio Antiviolenza in Italia che mette al centro la Persona, in linea con la Convenzione di Istanbul e con la mission di Centri già presenti in altri Stati Membri dell’UE e negli USA. Riceve circa 200 chiamate l’anno.

Iscritta al Registro delle Associazioni di volontariato in Regione Lombardia e con sede a Milano, è stata inserita recentemente nell’elenco dei Centri Antiviolenza del 1522, help line Violenza e Stalking nazionale.

 

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