Codici: dolore e sgomento per l’omicidio di Willy, bisogna rieducare i nostri giovani alla legalità e rafforzare i controlli antiviolenza

AgenPress. L’associazione Codici, congiuntamente alle delegazioni di Frosinone e Colleferro, esprime cordoglio ai familiari del giovane Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso da quattro ragazzi a Colleferro perché aveva cercato di proteggere un coetaneo.

Secondo l’associazione, impegnata da anni a difendere e riaffermare la legalità, questa tragedia deve portare ad una riflessione profonda su un allarme che non può essere più ignorato: la violenza dilagante tra i giovani.

Il nostro primo pensiero va ai parenti ed agli amici di Willy – dichiarano il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli, il Segretario di Codici Frosinone Giammarco Florenzani e la Responsabile di Codici Colleferro Marina Peretto – per questa morte atroce.

Ci uniamo alla richiesta di giustizia, ma al tempo stesso riteniamo sia doverosa una riflessione su quanto accaduto. Gli episodi di violenza tra i giovani sono sempre più frequenti e quello che sconvolge è l’estrema facilità con cui da un litigio per futili motivi, da una parola di troppo si passa poi all’aggressione del branco, spesso usando anche le armi. Dopo aver aggredito Willy, uccidendolo con calci e pugni, i quattro ragazzi sono stati fermati dai Carabinieri mentre bevevano birra seduti in un locale, come se non fosse successo nulla: è agghiacciante.

La società deve interrogarsi sul motivo per cui si arriva a questi episodi, che purtroppo sono sempre meno isolati. La notte scorsa a Viterbo, ad esempio, due ragazzi sono rimasti feriti in seguito ad una rissa, un 20enne è stato accoltellato. È necessario ripensare il rapporto con i giovani, a partire dalle scuole, dove bisogna rafforzare la formazione e la sensibilizzazione degli studenti su principi ormai in pericolo come la legalità, il rispetto delle regole, il ripudio della violenza.

Al tempo stesso è innegabile che servano più controlli e interventi fermi da parte delle forze dell’ordine. Gli aggressori del povero Willy da anni terrorizzavano la zona con la loro violenza e le loro intimidazioni. Bisogna fare di più, tutti insieme, per recuperare i nostri giovani, per arginare questa escalation di violenza che sembra non trovare ostacoli”.

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