Crollo funivia. Il piccolo Eitan conteso tra le zie paterne e materne. “E’ in ostaggio, torni in Israele”

AgenPress – “Eitan è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo”. Questa la dura denuncia di Gali Peri, zia materna del piccolo Eitan, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone nel maggio scorso. Il bambino attualmente si trova in Italia affidato alla zia paterna, Aya Biran. L’avvocato Ronen Dlayahu, che rappresenta gli interessi del ramo familiare in Israele, ha annunciato in una conferenza stampa con la signora Peri di aver avviato un procedimento per l’adozione di Eitan ed il suo ritorno in Israele. Per il legale “Eitan è in ostaggio”.

“E’ stato affidato a lei  mentre noi, dopo la tragedia, osservavamo la tradizionale settimana ebraica di lutto profondo. Lo abbiamo appreso solo a posteriori. Tutto ciò è avvenuto – a loro parere – in forma scorretta”. Per visitare Eitan sono dovuti ricorrere ad un tribunale, “che ha disposto due visite la settimana, di due ore e mezzo”. “Ma quando il tempo scade – secondo Gali – Eitan si dispera, chiede perché lo lasciamo così presto, domanda se ha fatto qualcosa di male”. “La nostra sensazione – ha affermato la zia materna – è che il bambino sta per essere staccato da noi”. Per questo hanno avanzato una richiesta di adozione, ma ancora ignorano se a stabilirlo sarà la giustizia israeliana o quella italiana.

“E’abbastanza triste, non so che logica ci possa essere a portare il bambino in Israele, in un ambiente un po’ diverso. Loro lo giustificano con il fatto che sono i parenti materni e che quindi lo vogliono far crescere lì”, commenta il presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani.

“Io non posso dare dei giudizi personali, Eitan l’ho visto circa un mese fa a casa della zia paterna e l’ho trovato inserito, insieme alle due cugine, una della sua età e una più piccola – ha aggiunto -. Non posso parteggiare per l’uno o per l’altro ma se si vuole ragionare con una logica il bambino è insieme ad altri bambini e ad una zia che sta vicino a lui da quando è nato”. Hasbani ha infine osservato che “c’è una battaglia legale tra le due famiglie, ma l’affidamento è stato dato alla zia paterna e sentenze nuove al momento non ce ne sono”.

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