Droga. Luca Morisi pronto a chiarire. Ma uno dei ragazzi dice: “La droga l’ho avuta da lui”

AgenPress – Luca Morisi si dice pronto a fornire una spiegazione sul perché ci fossero due grammi di cocaina nei piatti in bella vista e perché ci fossero due ragazzi romeni che ai carabinieri, dopo aver lasciato l’abitazione, hanno raccontato di aver ricevuto proprio da lui una boccetta di Ghb, la cosiddetta droga dello stupro.

“C’è la piena disponibilità a chiarire tutti gli aspetti della vicenda” dice il legale dell’ex spin doctor della Lega Fabio Pinelli negando però che sia stato Morisi a cedere la droga e ribadendo “l’irrilevanza penale” della sua condotta.

Uno dei ragazzi romeni coinvolti nella vicenda ha raccontato a Repubblica e al Corriere della sera la sua versione dei fatti. “Quella notte mi ha distrutto la vita, la droga dello stupro l’ho avuta da lui – dice il giovane, che sarebbe rientrato in patria -. Eravamo in tre nella cascina con me anche un mio amico connazionale, siamo stati contattati via web. Sono un modello ma per necessità faccio anche l’escort. Il compenso era di 4mila euro per una giornata”  Soldi che però non sarebbero mai stati versati.

Il ragazzo, che sarebbe già tornato in patria, non dice però solo questo e nel suo racconto ci sono anche elementi in contrasto anche con la versione fornita dagli inquirenti e dagli investigatori. Lui e l’amico, racconta, sarebbero stati contattati da Morisi via web e il compenso pattuito per la serata era di 4 mila euro, che non sarebbero poi stati pagati.

“Sono un modello ma per necessità faccio anche l’escort” dice aggiungendo che di quella serata di agosto ha “prove, foto e messaggi che dimostrano che tutto ciò che dico è la verità”. Il ventenne, stando al suo racconto, arriva con l’amico a Belfiore per passare la notte con Morisi.

“Ad un certo punto – dice – mi sono sentito molto male a causa delle sostanze assunte, sono scappato dall’abitazione e ho chiamato i carabinieri”. Dunque non ci sarebbe stato nessun controllo di routine lungo la strada da parte dei militari, come invece affermato dagli inquirenti. E sarebbe stato sempre lui, dopo aver detto che a dargli la droga liquida era stato Morisi, ad indicare ai carabinieri dove erano nascosti parte dei 2 grammi di cocaina trovati in casa sua.

L’inventore della macchina social leghista continua però a ribadire la sua versione – “quella boccetta non è roba mia” – e, secondo quanto si apprende, non dovrebbe presentarsi in procura. Dunque, è probabile che affidi la sua versione dei fatti ad una memoria o che lasci ai legali il compito di spiegare quello che, ha ripetuto l’avvocato, “è un fatto che attiene alla vita privata dell’interessato”.

Nessuna certezza ancora sulla natura di quella non meglio specificata ‘droga liquida’ per la quale “sarà necessario attendere ancora un po’”. I due romeni sostengono si tratti di Ghb, la cosiddetta “droga dello stupro”, e di averla ricevuta da Morisi, che però smentisce sia sua. In casa è stata trovata anche della cocaina, ma soli 2 grammi. Secondo il racconto del romeno perché “è stata consumata tutta”.

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