Eutanasia. Assolti in Appello Mina Welby e Marco Cappato. Adesso referendum

AgenPress – Sono stati assolti Mina Welby e Marco Cappato, rispettivamente copresidente e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. I giudici della corte d’assise d’appello ha confermato l’assoluzione di primo grado.

“E’ un passo avanti e adesso voglio chiedere a tutti di aiutarci a raccogliere le firme per il referendum. Davide avrebbe sorriso alla lettura della sentenza come ha sorriso quando se ne è andato”, ha commentato Mina Welby, copresidente dell’associazione Luca Coscioni, dopo l’assoluzione in appello per l’assistenza al suicidio di Trentini.

“Con questa decisione -ha detto Marco Cappato, tesoriere dell’associazione- si stabilisce un precedente importante, un principio importante: non è necessario essere attaccati a una macchina per essere aiutato a morire se si è anche dipendenti da un trattamento di sostegno vitale”.

“C’è in gioco la libertà delle persone di poter scegliere, alla fine della propria vita se in condizioni di sofferenza insopportabile di malattia, di terminare la propria sofferenza. Il parlamento italiano non si assume la responsabilità di una decisione e quindi l’unica aula dove si discute è quella del tribunale”, ha aggiunto.

“Non si può attendere quattro anni e nove udienze – continua – per vedere affermato un diritto perché altrimenti vale solo per le persone che se ne sono andate. Noi chiediamo che ci siano delle regole certe di legalizzazione dell’eutanasia per le persone che adesso vivono questa urgenza. Il tribunale a Genova può stabilire un precedente importante sul diritto anche per le persone che non sono attaccate a una macchina”.

“Per l’inerzia del parlamento puntiamo a raccogliere le firme sul referendum, tra luglio e settembre, e a quel punto saranno direttamente i cittadini italiani a scegliere tra l’eutanasia clandestina che c’è e l’eutanasia legale che chiediamo. Continuano le persone a contattarci perché questa è una realtà sociale molto diffusa e per questo motivo abbiamo appena lanciato un numero bianco (0699313409) che le persone possono chiamare per essere aiutate dai nostri volontari ad affermare i propri diritti”.

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie