Fossoli. Ursula von der Leyen, “l’eccidio, una grande colpa del mio Paese”

AgenPress – “Vogliamo ricordare che la democrazia e le nostre istituzioni devono essere vigili, perché quello che succede in Europa oggi è preoccupante: discriminazioni, violenze, attacchi alla magistratura, alla libertà di stampa. Per noi tutto questo è intollerabile e non si concilia con i nostri valori. Abbiamo degli strumenti sanzionatori inediti e vogliamo usarli”.

Lo ha detto David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, in visita a Fossoli con  la presidente della Commissione Ue Ursula von Der Leyen per commemorare il 77/o anniversario dell’eccidio nazista di 67 internati politici, avvenuto nel vicino poligono di tiro di Cibeno il 12 luglio del 1944.

“Oggi è particolarmente toccante per me essere qui come europea di nazionalità tedesca. È stato un soldato tedesco a ordinare di uccidere i vostri genitori e i vostri nonni. È una colpa profonda nella storia del mio Paese”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente Commissione Ue, al Campo di Fossoli, davanti ai parenti dei 67 internati politici trucidati dalle SS 77 anni fa. “La loro resistenza, ha contribuito a salvare l’Italia e tutta l’Europa. Incluso il mio paese, la Germania”.

La presidente della Commissione europea ha voluto iniziare ricordando Primo Levi, che nel 44 transitò da questo campo diretto ad Auschwitz. “Primo Levi ha scritto – ha detto von der Lyen – che la prima volta che è stato picchiato dai soldati nazisti, qui a Fossoli, il suo sentimento principale non era il dolore o la tristezza.   Era stupito che un altro lo stava picchiando nel sangue freddo, senza rabbia.

Le azioni del soldato nazista non furono mosse dalla rabbia- ha sottolineato la presidente della commissione Ue- Facevano parte di un piano prestabilito per eliminare milioni di esseri umani, a causa della loro etnia, delle loro idee, il loro orientamento sessuale”.

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