I cibi e le bevande stranieri sono 6 volte piĆ¹ pericolosi di quelli Made in Italy

AgenPress. I cibi e le bevande stranieri sono sei volte piĆ¹ pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari che ĆØ stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dellā€™1,3% e ad appena lo 0,9% dellā€™Italia. Eā€™ quanto emerge dallā€™analisi della Coldiretti sulla base dellā€™ultimo rapporto Efsa appena pubblicato sulla presenza di pesticidi rilevati sugli alimenti venduti in Europa. Il Made in Italy a tavola risulta dunque ā€“ sottolinea la Coldiretti ā€“ molto piĆ¹ sicuro degli alimenti che arrivano dallā€™Unione Europea e di quelli provenienti da Paesi extracomunitari. Una buona notizia che ā€“ sottolinea la Coldiretti ā€“ viene certificata dal rapporto dellā€™Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha analizzato capillarmente 96.302 campioni di alimenti in vendita nellā€™Unione Europea fornendo uno spaccato della presenza dei residui di pesticidi su frutta, verdura, cereali, latte e vino prodotti allā€™interno dei Paesi dellā€™Unione o provenienti dallā€™estero.

Il primato nazionale ā€“ sottolinea la Coldiretti ā€“ ĆØ una ragione in piĆ¹ per sostenere il lavoro e lā€™economia del territorio scegliendo prodotti Made in Italy in un momento difficile per lā€™emergenza Covid che ha tagliato nel 2020 del 12% i consumi alimentari degli italiani che sono scesi al minimo del decennio per effetto delle chiusure delle ristorazione e il crollo del turismo che hanno messo in ginocchio lā€™intera filiera dei consumo fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani fuori casa. Una situazione difficile che ha portato perĆ² secondo lā€™indagine Coldiretti/Ixeā€™ lā€™82% degli italiani ha privilegiare lā€™acquisto di prodotti nazionali.

Di fronte a questi risultati occorre avanzare nel percorso per la trasparenza sullā€™obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta che grazie alle battaglie della Coldiretti ha raggiunto ormai i 4/5 della spesa (dalla carne al latte, dallā€™ortofrutta fresca alle conserve di pomodoro, dai formaggi ai salumi) anche se non ĆØ ancora possibile conoscere lā€™origine per prodotti come la frutta trasformata in succhi e marmellate, verdure e legumi in scatola o, zucchero.

Lā€™agricoltura italiana ĆØ prima in Europa per valore aggiunto ma ĆØ anche la piĆ¹ greenĀ  e puĆ² contare ā€“ riferisce la Coldiretti ā€“ sulla leadership indiscussa per la qualitĆ  alimentare con 313 specialitĆ  Dop/Igp/Stg, compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti, riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con circa 80mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. E lā€™Italia ĆØ anche leader nella biodiversitĆ  ma puĆ² anche contare sulla rete di vendita diretta degli agricoltori piĆ¹ estesa del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica che ha sempre continuato a garantire prodotti sani, genuini e a chilometri zero alla popolazione.

ā€œEā€™ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualitĆ  che riguarda lā€™ambiente, il lavoro e la saluteā€ afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare i risultati dellā€™indagine Efsa. Serve reciprocitĆ  come evidenziato in un recente pronunciamento della Corte dei Conti in cui si evidenzia il mancato rispetto nei cibi di provenienza extraUe degli stessi standard di sicurezza Ue sui residui di pesticidi.

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