L’ opinione di Roberto Napoletano. Il ponte che manca al Paese

Le classi dirigenti settentrionali prima ancora di quelle meridionali devono chiedere che i poteri commissariali e la mentalità realizzativa del Ponte Morandi diventino il tratto operativo del progetto strategico italiano che è il progetto integrato del Mezzogiorno e che va collocato al primo punto del Recovery plan. Sarebbe bello che il prossimo ponte da inaugurare fra quattro anni fosse quello dello Stretto


AgenPress. Il Ponte Morandi ricostruito è la dimostrazione di quello che sappiamo fare e di quello che dovremmo sapere fare ogni giorno. Prendere degli impegni e mantenerli. Fare delle cose nei tempi prestabiliti. Siamo di fronte alla Grande Depressione mondiale in un Paese che ha pagato il conto più alto di tutti nelle Due Grandi Crisi internazionali – la prima finanziaria la seconda dei debiti sovrani – perché non vogliamo cambiare in nessuno dei nostri comportamenti e, soprattutto, perché ignoriamo con la stoltezza dei piccoli uomini il problema competitivo italiano che è il suo Mezzogiorno.

Questo giornale non ha mai smesso di denunciare un approccio della pubblica amministrazione intollerabile per la gravità della situazione che abbiamo davanti. Ovviamente siccome siamo in Italia si chiedono perché ciò accade, perché attacchiamo così pesantemente uomini e situazioni.

La spiegazione è semplice: avete chiesto alle imprese, a commercianti e artigiani, avete chiesto in genere agli italiani se sono contenti del decreto liquidità? La risposta non è no, ma molto peggio. Sembra quasi una provocazione avere posto la domanda. Chi dirige la macchina pubblica italiana deve rispondere di questo disastro.

Per leggere la versione integrale dell’editoriale del direttore Roberto Napoletano clicca qui:

https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/gli-editoriali/2020/08/03/leditoriale-di-roberto-napoletano-laltravoce-dellitalia-il-ponte-che-manca-al-paese/

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie