L’opinione di Roberto Napoletano. I soldi dell’Europa dirottati al Nord

Siamo alla vergogna delle vergogne. Non sarà mai troppo tardi quando gli amministratori delle Regioni meridionali avranno la dignità di rivolgersi alla Corte costituzionale per tutelare i diritti di cittadinanza delle proprie popolazioni


AgenPress. Noi vogliamo bene all’Italia e solo per questo ci siamo imposti di non soffiare sul fuoco della polveriera sociale che può incendiare il Paese in autunno. Siamo sull’orlo del baratro e ci comportiamo come se avessimo il portafoglio pieno e i miliardi che ci ballano. Calpestiamo il Mezzogiorno e il lavoro privato con la brutalità che solo l’ignoranza delle cose può consentire.

Non riapriamo il pubblico impiego, il sindacato tutela privilegi fuori dal mondo, e raccontiamo la favola della didattica a distanza in una scuola colpevolmente dimezzata. Lasciamo morire il commercio, chiudiamo l’economia a partire dal turismo, e crediamo di potere ricominciare come se nulla fosse ridando i soldi ai Soliti Noti e regalando spesa pubblica ai ricchi rubandola ai poveri facendo l’esatto contrario di quello che ci chiede l’Europa.

Facciamo finta di cambiare la macchina pubblica per cui gli investimenti rischiano di non partire mai e litighiamo su chi nomina i commissari e su quali opere devono avere la priorità quasi che fosse discutibile il dato di fatto che negli ultimi venti anni si è azzerata la spesa per investimenti nel Mezzogiorno (0,15% del Pil) e si vuole addirittura proseguire con l’andazzo incostituzionale di fare figli e figliastri nella sanità pubblica adesso addirittura anche con i fondi europei del Mes che non abbiamo nemmeno il pudore di chiedere ma sottobanco già ci dividiamo.

 

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