Manovra. Bonomi, ma quale crescita? Bandiere come il reddito di cittadinanza e quote 102. Replica Conte

AgenPress – “Next Generation Eu è un debito delle future generazioni, io credo che dovrebbe essere responsabilità di tutti avere l’ossessione alla crescita. Se guardo alle manovre che mi vengono proposte: 1 miliardo in più per il reddito di cittadinanza, quota 102 e poi tante altre bandierine, io faccio fatica a capire dov’è la crescita”.

Così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a margine dell’assemblea dell’Unione Industriali di Torino. “E’ una manovra che vede molti partiti lottare per la loro bandiere e non guardare all’insieme del provvedimento. Con questa manovra noi abbiamo l’occasione di iniziare un percorso che affianca il Pnrr, che dovrebbe essere tutto concentrato sulla crescita, perché noi abbiamo contratto un debito pubblico emergenziale non indifferente”.

A Bonomi replica Giuseppe Conte. “Ho letto le parole del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi che avverte che non è il tempo delle bandierine. Sono d’accordo con lui. Il M5S è già da tempo concentrato su strumenti che consentano al Paese di ripartire”.

Conte ribadisce la centralità del Superbonus, del Reddito di cittadinanza, cashback, salario minimo, cuneo fiscale e no al ritorno della legge Fornero. “È il tempo di darsi da fare. Noi abbiamo scelto da tempo la concretezza”.

“È il momento del Superbonus, ideato dal Movimento 5 Stelle, che contribuisce per 12 miliardi l’anno al Pil e per oltre 150mila unità all’incremento dell’occupazione. È il tempo dei miglioramenti che abbiamo proposto sul lato delle politiche attive del Reddito di cittadinanza, che resta un sostegno irrinunciabile per cittadini che vogliono formarsi e tornare sul mercato del lavoro, famiglie in difficoltà, lavoratori sottopagati, soggetti fragili” scrive Conte secondo il quale è anche necessario “riattivare il cashback, una misura che può essere rivista ma è essenziale per contrastare l’evasione e incrementare i pagamenti digitali e quindi i consumi”.

Inoltre, conclude, “è il tempo di tagliare le tasse e continuare ad aumentare gli stipendi, con salario minimo e interventi sul cuneo fiscale. Il momento di graduare i prepensionamenti in base alla gravosità dei lavori evitando un ritorno alla Legge Fornero”.

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