Manovra. Nessun aiuto per famiglie fragili con cani e gatti. Nulla per tutela animali e randagismo

AgenPress – Nessuna misura a favore dei 7,5 milioni di gatti e dei 7 milioni di cani che vivono nelle nostre famiglie nemmeno per quelle economicamente fragili anche a causa della crisi generata dalla pandemia è contenuta nella legge di bilancio.

Una vera ingiustizia per gli animali che può ripercuotersi negativamente sulla loro salute e perfino aprire loro la porta dell’abbandono, e una vera ingiustizia per chi li accudisce e deve sopportare l’aliquota più alta sulle spese veterinarie e cibo, il 22% quella dei beni di lusso.

La manovra ha perso un’occasione per tutelare la salute degli animali e prevenire in maniera efficace il randagismo, dalla legge di bilancio sono infatti stati esclusi il bonus per le spese veterinarie a favore delle persone socialmente fragili che vivono con cani e gatti, la riduzione dell’IVA sulle spese veterinarie, l’istituzione di un fondo destinato alla sterilizzazione dei cani che vivono con persone in fragilità economica e la diminuzione del prezzo del farmaco veterinario generico.

Uniche note positive della manovra il rifinanziamento di 8 milioni di euro per il 2022 a favore del fondo istituito con la scorsa legge di Bilancio destinato ai rifugi per animali del quale, grazie a un emendamento presentato dalla senatrice Russo possono beneficiare anche per il prossimo anno, gli enti locali strutturalmente deficitari, in stato di predissesto o in stato di dissesto finanziario per la progettazione e la costruzione di nuovi rifugi e non per la messa a norma di quelli esistenti e il rifinanziamento (Articolo 1 comma 681) di 2 milioni del fondo per la prevenzione del randagismo istituito con la legge 281/1991 (Articolo 1 comma 682).

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