Nasce la “confindustria” del Patrimonio

Agenpress. Se ne parlava da tempo e finalmente debutta Assopatrimonio l’organizzazione che rappresenterà il patrimonio italiano nei confronti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, attualmente retto dal ministro Dario Franceschini.

In oltre settant’anni di vita repubblicana per la prima volta gli operatori del patrimonio, privato e pubblico, provano ad allearsi con un unico intento: quello di promuovere e valorizzare il patrimonio italiano (architettonico, artistico, culturale e storico) con risorse e strategie adeguate.

A presiedere Assopatrimonio è stato chiamato Ivan Drogo Inglese, presidente di Assocastelli l’associazione dei gestori e proprietari di immobili d’epoca e storici. Il magazine internazionale Forbes lo ha collocato tra i principali esperti del patrimonio italiano insieme al presidente del Fai Andrea Carandini e al presidente dell’Unesco Franco Bernabè.

Al fianco di Drogo Inglese ci sarà anche il torinese Francesco Burrelli che va a ricoprire la carica di vice presidente. Burrelli, in passato sindaco del comune di Val della Torre, è attuale presidente di Anaci l’associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari. Costituita nel 1995 rappresenta oltre 8 mila amministratori associati.

“Gli amministratori condominiali e immobiliari diventeranno sempre di più dei veri e propri manager del patrimonio” afferma Burrelli “ecco perché intendiamo occupare un posto al tavolo ministeriale”.

Drogo Inglese precisa “Il patrimonio italiano non ha necessità di un semplice organismo di rappresentanza bensì di una vera e propria lobby che sia in grado di trasformare il patrimonio in un asset economico del paese”.

Per i big del patrimonio interviene Luca Reale Ruffino, presidente di Grandi Patrimoni e di Sif Italia la società che si appresta ad essere quotata in Borsa Italiana.

Per il presidente di Federestauro (federazione italiana delle imprese e delle professioni del restauro) Alberto Rui, altro vice presidente di Assopatrimonio “Non dobbiamo solo dichiarare che custodiamo il più importante patrimonio del mondo, dobbiamo anche poter dire che ciò vale punti del nostro pil nazionale”.

Sono 150 mila gli architetti in Italia e “devono rappresentare il fulcro del sistema patrimonio italiano” dichiara Bruno Gabbiani presidente di Assoarchitetti.

Insomma questa volta sembrano tutti d’accordo a creare un grande cluster.

Il programma di Assopatrimonio sarà intenso. Sono già cinquanta i commitment ricevuti da altrettante associazioni, enti e organizzazioni.

Nel post covid molti vogliono puntare sul patrimonio per rilanciare il paese.

Intanto tre iniziative concrete.

La prima rappresentata da Heritage Bonus un fondo per sostenere finanziariamente gli interventi di restauro guidato dal super esperto Vincenzo Barba (il più importante mediatore creditizio d’Italia) e poi l’iniziativa dell’Università Iulm di Milano, si tratta del master in heritage management diretto da Vincenzo Trione e Alessia Zorloni che vedrà come docenti proprio Ivan Drogo Inglese e Francesco Burrelli.

E per finire lo sviluppo dell’app MyCicero (di proprietà di Pluservice e Sisal Pay) che con oltre 1,5 milioni di utenti si appresta a diventare il leader italiano degli accessi al patrimonio.

 

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